Mancano poche ore al silenzio elettorale di sabato, la vigilia del primo turno delle presidenziali francesi. La campagna elettorale si chiude alla mezzanotte di venerdì e il testa a testa tra i due principali candidati, Francois Hollande e Nicolas Sarkozy, si preannuncia rovente: mentre lo sfidante socialista è dato vincente al ballottaggio nei sondaggi, il presidente uscente si gioca l’ultima carta rimastagli, un ultimo appello lanciato nel comizio conclusivo alla folla di fedelissimi riuniti per ascoltarlo: «Unitevi, mobilitatevi, prendete la parola, imponete la vostra vittoria, venite in massa domenica, ogni scheda costruirà la vittoria, abbiamo bisogno di tutti», ha detto un emozionato Sarkozy alla platea. Attualmente tutti i sondaggi concordano nel vedere sfidarsi Sarkozy e Hollande al primo turno, con quest’ultimo poi vincitore al ballottaggio del prossimo 6 maggio. Secondo gli istituti di rilevazione, la leader dell’estrema destra, Marine Le Pen, è al terzo posto, seguita da Jean-Luc Melenchon, esponente della sinistra radicale, con il centrista Francois Bayrou invece quinto. Il sondaggio, realizzato dall’istituto Ipsos per France Televisions e Le Monde, vede nel dettaglio Hollande arrivare a quota 28,5% al primo turno, praticamente allo stesso livello del presidente uscente, al 29%, in calo però di mezzo punto percentuale rispetto alle rilevazioni della settimana scorsa. Al ballottaggio la situazione invece non cambia, e lo sfidante socialista è dato per eletto con il 55% dei voti contro il 45% di Nicolas Sarkozy. Osservando i dati riguardanti gli altri partecipanti alla corsa presidenziale, vediamo Marine Le Pen, candidata dell’estrema destra, a quota 15% al primo turno, marcata stretta da Jean-Luc Melenchon, esponente invece dell’estrema sinistra, a quota 14,5%. Bayrou è attualmente al 9,5%, ma in calo rispetto alle precedenti rilevazioni dell’Istituto. Si tratta comunque delle ultime inchieste di opinione realizzate prima delle elezioni di domenica, visto che a partire dalla mezzanotte di oggi sarà vietata la diffusione di ogni sondaggio.
Resta però ancora alto il tasso degli indecisi: basti pensare che il 38 per cento delle persone interpellate ha fatto sapere che potrebbe cambiare opinione prima di domenica.