Liberato il premier libico rapito stamane. Lo annuncia il leader dei Comitati supremi di sicurezza Hashim Bishr su Twitter. Sarebbe stato riaccompagnato nei suoi uffici dai suoi stessi rapitori. La vicenda a questo punto è del tutto poco chiara e si attendono adesso maggiori precisazioni in merito.
La Nato sarebbe pronta a un intervento immediato in Libia per liberare il premier rapito stamattina da un gruppo di ex ribelli, probabilmente oggi vicini ad Al Qaeda. I duecento marine mandati pochi giorni fa a Sigonella proprio per interventi del genere sono stati messi in allarme e sono pronti a intervenire. Ali Zeidan sarebbe stato rapito dal gruppo Camera dei rivoluzionari di Libia che in un comunicato ha detto che si tratta di una ritorsione in seguito all’arresto gironi fa da parte degli americani di Abu Anas al-Libi, uno dei leader di Al Qaeda in Libia. Il governo libico si trova intanto in riunione di emergenza
Ali Zeidan, primo ministro della Libia post Gheddafi, è stato rapito nella tarda notte di oggi da alcuni uomini armati. A rivendicare l’azione ex ribelli appartenenti al gruppo della Camera rivoluzionaria di Libia: lo hanno preso nella camera dell’albergo in cui vive. Immediata la riunione di emergenza del governo libico, tensione molto alta in tutto il paese. Il gesto eclatante fa seguito alla cattura pochi giorni fa di Abou Anas al-Libi, il leader dei terroristi islamici di Al Qaeda in Libia. Sembrerebbe ovvio che le due azioni siano collegate: forse il gruppo di rapitori vuole chiedere uno scambio di prigionieri. E infatti è arrivata una dichiarazione del gruppo di rapitori che sottolinea come il governo libico fosse al corrente del rapimento del leader terrorista da parte degli americani, organizzatori e responsabili dell’azione. Immediate ripercussioni in Italia dove lo Stato maggiore della difesa insieme al ministro Mauro si è immediatamente riunito per seguire da vicino l’evolversi della situazione che potrebbe avere gravi ripercussioni per questa area del Mediterraneo.