DALLA GERMANIA/ Posselt (Cdu-Csu): una “Grande Coalizione” si fa così

- int. Bernd Posselt

Per BERND POSSELT quello raggiunto tra Cdu e Spd è un accordo di ottimo livello. In tempo di crisi è indispensabile che i due principali partiti cooperino per il bene del Paese

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Il governo tedesco di larghe intese tra Cdu e Spd non cambierà di un millimetro la politica nei confronti dell’Europa adottata da Angela Merkel negli ultimi cinque anni. A rivelarlo è Bernd Posselt, uno tra i leader più importanti di Cdu/Csu in Germania ed europarlamentare del Ppe eletto in Baviera. Per il politico tedesco, “si tratta di un accordo di ottimo livello che condivido in pieno. In tempo di crisi è indispensabile che i due principali partiti cooperino per il bene del Paese. Dal testo dell’accordo firmato dai rispettivi leader risulta assolutamente chiaro che non ci sarà nessun ripensamento e che gli Eurobond non saranno accettati in nessun modo”. L’accordo prevede che Angela Merkel ritorni come Cancelliere per il terzo mandato in un governo di coalizione con la Spd, che nell’ultima legislatura si trovava all’opposizione. L’Unione Cristiano-Democratica (Cdu/Csu) ha firmato un accordo di 185 pagine con la Spd dal titolo “Dare forma al futuro della Germania”. La Merkel ha commentato l’intesa parlando di “fiducia reciproca” tra i due partiti, mentre il leader della Spd, Sigmar Gabriel, ha dichiarato che si è trattato di un accordo leale.

Onorevole Posselt, è soddisfatto per la formazione della Grosse Koalition?

Ritengo che si tratti di un ottimo accordo, perché in tempi di crisi dell’Ue è estremamente importante avere un forte governo in Germania. Sono molto soddisfatto per tutti i punti inseriti nel programma, che sono assolutamente in sintonia con la posizione della Cdu. E’ stato necessario accettare alcuni compromessi, ma tutti di buon livello.

Ci sono le condizioni politiche perché un governo di larghe intese possa produrre effetti positivi?

Il nostro sistema federale si basa su Bundestag e Bundesrat, e senza avere la maggioranza in entrambi è impossibile approvare qualsiasi legge. Il Bundesrat è una sorta di “Senato delle Regioni” legato ai Lander, e al suo interno da circa due anni i Socialdemocratici hanno la maggioranza. Dalla fine della scorsa legislatura hanno bloccato ogni provvedimento, e ora che finalmente sono nel governo insieme a noi le azioni di ostruzionismo cesseranno. Resta come condizione che in occasione del referendum la maggioranza dei socialdemocratici voti a favore degli accordi.

L’accordo prevede il salario minimo garantito. E’ una misura “di sinistra”?

Sono sempre stato a favore del salario minimo garantito. Non si tratta di una misura “di sinistra”, come l’ha definita qualcuno, ma di un provvedimento sociale che sarà attuato in modo flessibile. Saranno adottate delle regole speciali in particolare per i Lander orientali della Germania fino al 2017.

 

La doppia nazionalità per gli immigrati cambierà il volto della Germania?

I media stranieri hanno riportato in modo errato questo punto dell’accordo. Non si tratta di una “doppia nazionalità” concessa indistintamente a tutti gli stranieri. Nei trattati si afferma che quanti sono nati in Germania da genitori stranieri e sono vissuti all’interno del territorio nazionale per 18 anni consecutivi, al momento del raggiungimento della maggiore età non dovranno essere costretti a scegliere tra la nazionalità del Paese d’origine e quella tedesca.

 

Secondo Thomas Schmid, direttore di Die Welt, Angela Merkel ha cambiato idea sugli Eurobond e l’accordo con la Spd segnerà un’inversione di rotta.

Questo è assolutamente falso. Il no agli Eurobond è stata una delle due richieste specifiche della Cdu accettate dalla Spd come condizione dell’accordo politico per la formazione del governo delle larghe intese. L’altra condizione richiesta dal mio partito è che le tasse non siano aumentate.

 

Non ci saranno quindi cambiamenti nella politica della Germania nei confronti dell’Europa?

Dall’accordo risulta assolutamente chiaro che non ci saranno gli Eurobond. Il documento non lascia dubbi, la coalizione Cdu-Spd non vuole gli Eurobond bensì la stabilità dell’Unione Europea. Nessuno dei commentatori tedeschi ha messo in dubbio che questo punto dell’accordo possa essere indebolito. Anche se il documento firmato dai leader dei due partiti parla solo di ciò che vogliamo e non di ciò che non vogliamo.

 

Quindi quello sul no agli Eurobond è un accordo non scritto?

Non era necessario scriverlo. Come le ho detto, è scritto ciò che faremo, non ciò che non faremo. Nel testo dell’accordo tra Cdu e Spd, i primi sei paragrafi del capitolo relativo all’unione economica e monetaria europea sono assolutamente chiari sul fatto che non ci dovranno essere gli Eurobond. L’accordo afferma testualmente: “Dovrà essere preservato il principio in base a cui ciascuno Stato membro deve farsi carico dei suoi stessi obblighi. Qualsiasi forma di messa in comune dell’autosostentamento dei singoli Stati dovrà essere rifiutato”.

 

(Pietro Vernizzi)





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