Lo scandalo definito Trojan Horse, cavallo di Troia, ha riguardato molte scuole islamiche inglesi, accusate di insegnare ai loro studenti il fondamentalismo e in certi casi anche il terrorismo. Per rimediare a ciò, il governo inglese ha stabilito una serie di punti e regole a cui tutte le scuole di qualunque indirizzo religioso devono attenersi per evitare il ripetersi di casi del genere. Il problema è che questi regolamenti vanno a colpire indiscriminatamente anche chi non predica certo il fondamentalismo. E’ il caso di una scuola privata inglese di matrice cristiana il cui punteggio è stato abbassato dagli ispettori governativi perché si è rifiutata di invitare un imam islamico a tenere alcuni incontri. Le scuole private inglesi sono infatti soggette a una graduatoria: se il punteggio si abbassa troppo possono venir chiuse. Di fatto, la scuola è stata degradato da “buona” a “adeguata” per non aver “attivamente promosso” l’armonia fra le diverse religioni non avendo invitato rappresentanti di fedi diverse. I responsabili della scuola hanno allora inviato una lettera in cui avvisano che le nuove regole intese per combattere l’estremismo possono invece avere conseguenze pericolose. La stessa cosa avevano già denunciato alcuni istituti ebraici dove gli ispettori governativi avevano sottoposto le studentesse a un interrogatorio, chiedendo loro se nella scuola si parlava e si insegnava in modo sufficiente a proposito dell’omosessualità femminile, se avevano dei fidanzati e se sapessero come nascono i bambini. Per quanto riguarda la scuola cristiana sotto accusa, i responsabili hanno spiegato come le nuove leggi infrangono i diritti dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti nel praticare il proprio credo religioso.