E’ un “feto non vitale” le dissero i medici quando a una donna inglese si ruppero le acque alla ventesima settimana di gravidanza. Mhairi Morris ha raccontato la sua storia al giornale Mirror, spiegando che stava facendo un normale controllo alla ventesima settimana di gravidanza: da quello che si poteva vedere, il feto non aveva alcun problema di nessun tipo. Improvvisamente però le si ruppero le acque e i dottori le dissero che doveva abortire. Il feto non è in condizioni vitali le spiegarono e sarebbe comunque morto. La normale crescita non avrebbe potuto salvare il bambino, aggiunsero, e inoltre lei avrebbe rischiato una infezione potenzialmente fatale. La donna ha anche raccontato che i dottori si espressero nei confronti di lei e del marito in modo estremamente brutale: eravamo scioccati, ha detto. Mhairi Morris rifiutò di abortire: se si stava ancora muovendo e il suo battito del cuore era comunque forte, perché non dargli una possibilità? I dottori le dissero allora che il bambino sarebbe nato nel giro di 48 ore invece la gravidanza durò ancora tre settimane. Fu un parto molto difficile, ricorda la donna, con forti perdite di sangue che la obbligarono a una trasfusione. Ma tutto andò bene e adesso la coppia ha potuto festeggiare il primo compleanno del bambino, del tutto sano.