Partenariato civile: è con questa formula che il parlamento della Croazia ha votato a maggioranza con 89 sì e 16 no la legge che regolamenta le unioni civili omosessuali. La legge è stata voluta dalla coalizione al governo composta da partiti di centro sinistra e liberali. Contro ha votato l’opposizione di centrodestra. Lo stesso centrodestra non era contrario a una legge che regolamentasse le unioni gay, ma ha giudicato troppo liberale quella proposta. Adesso le coppi gay godranno di tutti i diritti delle coppie sposate con l’eccezione dell’adozione di figli e cioè sgravi fiscali, eredità del partner deceduto, e quant’altro. Nonostante non si riconosca lo status di matrimonio, le nuove coppie sono comunque definite come famiglie in osservanza della costituzione che impone allo stato la tutela familiare. Tutto questo nonostante l’anno scorso un referendum avesse sancito che nella costituzione il matrimonio venisse definito come unione esclusiva tra uomo e donna. I promotori del referendum, varie associazioni cattoliche, hanno criticato l’approvazione della legge definendola un modo per aggirare e rendere vano il referendum. La legge approvata è di fatto basata su quella tedesca che regola le unioni omosessuali.