Emergono particolari terribili, relativamente all’abbattimento del Boeing della Malesia. Una donna di 65 anni. Irina Tipunova, abitante poco lontano dal luogo dove l’aereo è caduto, ha raccontato che un corpo di uno dei passeggeri ha letteralmente sfondato il tetto della sua casa finendo nella camera da letto. Già nelle prime ore dopo l’incidente, testimoni raccontavano di aver visto i corpi dei passeggeri ancora legati ai loro sedili cadere nel cielo. Dalle fotografie che arrivano dal luogo del disastro si vedono corpi coperti alla belle e meglio da teloni di plastica sparsi nei campi di grano e di girasole. Intanto si viene a sapere che, secondo il governo di Kiev, 38 dei corpi delle vittime sarebbero stati portati via dai ribelli filo russi. L’accusa è che si vogliano nascondere le prove dell’abbattimento da parte loro del Boeing. Uomini dei servizi di emergenza infatti che sono stati ammessi sul luogo hanno detto di aver trovato solo 186 dei 198 corpi. Il presidente Obama ha poi accusato in modo chiaro la Russia delle responsabilità nell’episodio: i ribelli non avrebbero potuto fare una cosa del genere senza la presenza di militari esperti russi, ha detto.
Dopo le accuse partite dagli USA e da Downing Street, che vedrebbero i ribelli filo-russi come i responsabili dell’abbattimento del Boeing della Malaysia Airlines, oggi il quotidiano The Guardian mette in prima pagina un titolo abbastanza evidente che recita così: “Cover up: rebels destroying all links to MH17 air atrocity”. In sostanza, anche il quotidiano britannico, come le autorità del suo paese, punta il dito contro i separatisti e li accusa di stare insabbiando le prove relative a quello che sembra essere, ormai, un attentato. Infatti, in quanto riportato dal The Guardian, una dichiarazione che viene da Kiew affermerebbe che i separatisti filo-russi stiano spostando i corpi dal luogo del massacro, alterando così le prove necessarie nell’indagine internazionale con cui si intende procedere. Sempre da Kiev giunge infatti anche la notizia che, rispetto alle 298 vittime della tragedia, mancherebbero ancora più di un centinaio di corpi, essendone stati ritrovati finora solo 186; e inoltre, smentendo quello che ieri aveva affermato il leader dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Oleksander Borodai, arriva la comunicazione che, molto probabilmente, anche le scatole nere del velivolo siano in mano ai ribelli: nelle ultime ore i separatisti hanno anche bloccato l’accesso all’area dove ci sono le macerie dell’atrocità che si è compiuti giovedì 17 luglio sopra i cieli dell’Ucraina, impedendo agli osservatori dell’OSCE di raggiungere il luogo dell’incidente.
Le autorità stanno ancora cercando di definire con precisione le identità delle persone a bordo del volo MH17, che giovedì 17 luglio era diretto da Amsterdam a Kuala Lumpur ed è stato abbattuto da un missile terra-aria: al momento sembra che a bordo ci fosse anche un americano e la conferma arriva dal presidente USA stesso, Barack Obama “sappiamo che c’era anche un cittadino americano” ha affermato. Non solo: il presidente della Francia Hollande smentisce la presenza di cittadini francesi sul velivolo nella serata di ieri, a un giorno dal disastro. Ma la strada per fare ordine pare ancora lunga: è già stata richiesta un’indagine internazionale trasparente che sia in grado di determinare di chi sia la responsabilità di questa tragedia, in cui hanno perso la vita 298 persone, e le richieste sono giunte a gran voce da più fronti. Intanto, c’è chi punta il dito e con una sicurezza che non sembra stentata: prima gli Stati Uniti, che tramite la Cnn hanno rilasciato la notizia che vedeva colpevoli i separatisti filo-russi in Ucraina, secondo l’Intelligence USA. In particolare, riporta il New York Times, sembra che gli ufficiali americani dell’Intelligence siano riusciti ad individuare il tipo di missile utilizzato per abbattere l’aereo malesiano , che sarebbe un SA-11 fabbricato in Russia e in grado di raggiungere un aereo anche in alta quota, fino a 72.000 piedi di altitudine, che è circa il doppio dell’altitudine con cui viaggiava il Boeing 777 sopra Grabovo, dove si è poi schiantato. Ma gli americani non solo gli unici: anche l’Inghilterra, nella serata di ieri, si è rivolta verso i ribelli filo-russi come primo indiziato della tragedia: la notizia giunge direttamente da Downing Street, da dove stanno partendo sei esperti inglesi (della UK Air Incident Investigation Branch) per fare i primi sopralluoghi sul luogo dell’incidente.