Dopo James Foley, è stata la volta di Steven Sotloff. E fra poco, probabilmente, toccherà a David Cawthorne Haines. È stato reso pubblico ieri, da parte dell’Isis, il video dell’esecuzione del giornalista statunitense Sotloff; nei secondi finali del filmato – al vaglio dell’intelligence a stelle e strisce, che ne sta accertando la veridicità – appare (come fatto dallo stesso Sotloff in occasione del video di Foley) un prigioniero, che secondo i terroristi è il britannico David Cawthorne Haines che, secondo Nbc News, è un ex soldato che ha lavorato per una serie di organizzazioni umanitarie, prima di essere rapito in Siria all’inizio del 2013.
All’indomani della pubblicazione, da parte dell’Isis, del video dell’esecuzione del giornalista statunitense Steven Sotloff, la Casa Bianca fa sapere che i tecnici dell’intelligence Usa sono al lavoro per stabilire l’autenticità del filmato. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Bernadette Meehan, fa sapere che “la comunità di intelligence sta lavorando più rapidamente possibile per determinarne l’autenticità (del filmato, NdR). Se autentico, siamo sconvolti dal brutale assassinio di un giornalista americano innocente ed esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e gli amici”.
A pochi giorni dalla decapitazione di James Foley, il gruppo armato dello Stato islamico (Isis) avrebbe rilasciato un nuovo video con l’esecuzione di Steven Sotloff, giornalista trentunenne rapito in Siria il 4 agosto del 2013 e anche lui ostaggio dei miliziani islamici. Lo fa sapere il New York Times citando il Site Intelligence Group, mentre la Casa Bianca ha spiegato, tramite il portavoce Josh Earnest, di non essere ancora in grado di confermare la notizia. Sotloff appariva anche alla fine del video con l’uccisione di Foley: l’Isis aveva fatto sapere che sarebbe stato la vittima successiva se gli Stati Uniti non avessero cessato i raid in Iraq. “Dipende dalle prossime decisioni di Obama”, aveva minacciato il boia che secondo i giornalisti americani avrebbe parlato anche in questo nuovo video: “Sono tornato Obama e sono tornato per la tua arrogante politica estera contro” l’Isis. Nel filmato, intitolato “Un secondo messaggio all’America” (quello con la decapitazione di Foley era stato chiamato “Messaggio all’America”), Steven Sotloff indosserebbe una tuta arancione e sullo sfondo, ha spiegato il Nyt, ci sarebbe un panorama siriano. I familiari del giornalista avevano lanciato una petizione sul sito della Casa Bianca per chiedere a Obama di salvargli la vita. Nel video originale, comunque censurato, nel passaggio da Sotloff a un altro prigioniero, si vede il boia orre il coltello alla gola del giornalista: a questo punto l’inquadratura viene tagliata e si passa proprio all’altra persona in mano all’Isis