Novecento operatori sanitari irlandesi hanno firmato una dichiarazione del 2012 che spiega come l'aborto non sia necessario per salvare la salute della madri in stato di gravidanza
Abortire non è necessario e obbligatorio per salvare la vita di una madre. E’ il contenuto della Dichiarazione sulla salute materna presentata nel 2012 e oggi firmato a Dublino da novecento operatori sanitari, medici, infermieri, ginecologi e altri. Sostanzialmente, il contenuto della coraggiosa dichiarazione che ribalta la mentalità comune per la quale in caso di problemi alla salute della partoriente è necessario abortire, dice: “Come professionisti e ricercatori in ostetricia e ginecologia con esperienza, noi affermiamo che l’aborto diretto – la distruzione intenzionale del nascituro – non è dal punto di vista medico necessario per salvare la vita di una donna”. E ancora: “Noi sosteniamo che esiste una differenza fondamentale tra l’aborto e trattamenti medici necessari che vengono effettuati per salvare la vita della madre, anche se tali risultati possono portare alla perdita della vita del bambino non ancora nato. Confermiamo che il divieto di aborto non influisce in alcun modo, sulla disponibilità di cure ottimali per le donne in gravidanza.” I responsabili del documento sostengono quindi che c’è una differenza fondamentale tra il trattamento per salvare la vita di una donna durante lo stato di gravidanza e l’aborto, che è invece il togliere la vita in modo diretto e intenzionale al bambino non ancora nato. Una nazione, viene ancora detto, non ha bisogno di rendere legale l’aborto per cercare di salvare la salute materna e ridurre la mortalità materna. L’aborto non è necessario per quanto riguarda la salute della donna, non è necessario per salvare la vita delle donne e vietare l’aborto non porta a una maggiore mortalità femminile.