Un giovane pachistano di soli quindici anni si è tagliato una mano per paura di essere accusato di blasfemia dopo aver rinnegato, per errore, il profeta Maometto. Stando a quanto riferito dai media pachistani l’incidente è accaduto settimana scorsa a Okara, un villaggio nel distretto della provincia centrale del Punjab. Durante una predica nella moschea l’Imam Shabbier Ahamd si è rivolto ai fedeli è ha intimato: “Coloro che non amano il Profeta alzino la mano”. Il quindicenne non ha capito bene la frase e ha sollevato la mano per sbaglio. Gli altri credenti l’hanno subito accusato di blasfemia e l’hanno avvertito che avrebbe potuto essere condannato a morte in base alla severa legge in vigore nel Paese asiatico. Spaventato da questa possibilità il giovane è corso a casa, dove si è tagliato la mano con un coltello per poi presentarla all’Imam e scusarsi per il sacrilegio. Il quindicenne ha spiegato così il suo gesto al religioso: “La mia mano è blasfema e per questo l’ho tagliata, non ho sentito alcun dolore”.