Il gran numero di migranti provenienti da pesi islamici in cui è tradizione il matrimonio con ragazzine minorenni (anche se la Danimarca non si è distinta come uno dei paesi europei più accoglienti) ha fatto sì che il parlamento di Copenaghen abbia approvato una legge che vieta il matrimonio agli under 18, i minorenni. Una decisione presa proprio per contrastare il fenomeno delle spose bambine, la proposta di legge è stata portata avanti dal ministro per gli affari sociali ed entrerà in vigore il primo febbraio. Ma non mancano le polemiche. Secondo alcuni rapporti governativi, nei centri di accoglienza presenti nel paese scandinavo si sarebbero verificati fino a oggi 27 casi di ragazzine anche di 14 anni anni andate spose a uomini adulti. Un anno fa il governo danese aveva già cercato di prendere provvedimenti ordinando di tenere separate le spose bambine dai loro mariti nelle strutture di accoglienza, ma poi si era stati costretti a fare marcia indietro per le proteste. Un anno fa circa l’imam di una moschea di Aarhus, sempre in Danimarca, aveva chiesto al governo di non interferire sulla questione perché “è una pratica della cultura dei migranti che arrivano in Danimarca” e di guardare la cosa da una “prospettiva diversa”: “Se si guardano alle condizioni dei campi profughi spesso sono piene di incertezze e violenza. Far sposare una figlia può dare maggiore stabilità”.