Ji Hyeon-A era fuggita dal suo paese, la Corea del Nord per ben tre volte e ogni volta era stata rimpatriata forzatamente dalla Cina. Coloro che riescono in maniere spericolate a fuggire dal regime coreano in Cina infatti vengono rimpatriati se non finiscono nel giro della prostituzione o a lavorare come schiavi nelle fattorie cinesi. La donna è poi finalmente riuscita a fuggire una quarta volta, in Corea del sud, e finalmente è riuscita a liberarsi. Ha ritrovato la madre e il fratello minore mentre del padre nessuno sa più nulla. Hyeon-A ha tenuto nei giorni scorsi una testimonianza pubblica della sua terribile esperienza alle Nazioni Unite, raccontando come la terza volta che era stata catturata fosse incinta di tre mesi da parte di un cinese. Siccome il regime nordcoreano non tollera incroci con altri popoli, è stata fata abortire con la forza in carcere, senza nessuna assistenza medica.
Rinchiusa in uno dei tanti lager del paese, ha descritto le orribili condizioni di vita dei prigionieri: “Le donne in stato di gravidanza sono obbligate ai lavori forzati tutto il giorno, di notte per le condizioni fisiche abortiscono continuamente senza mai essere assistite da un medico”. I prigionieri che muoiono di fame invece, cosa assai comune, vengono dati in pasto ai cani, ha detto ancora. L’evento a cui ha preso parte era stato organizzato dagli ambasciatori di Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Giappone, Corea del sud e Canada, dedicato alle donne rimpatriate con la forza dalla Cina. Hyeon-A ha che si obblighi la Cina a non rimpatriare più coloro che fuggono dalla Nord Corea e ai leader mondiali di combattere per chi fugge dal regime, specialmente quelli che vengono rimpatriati: “La Corea del Nord è una prigione terrificante e Kim Jong-un sta mettendo in atto un massacro totale. E’ un miracolo sopravvivere” ha concluso, mentre l’ambasciatore inglese ha definito “crimini contro l’umanità” quelli commessi dal dittatore e dal suo regime.