E’ sfumata definitivamente la possibilità che gli Usa possano restare all’interno degli accordi di Parigi sul clima. Secondo quelle che la CNN ha definito fonti molto vicine al Congresso, al termine della riflessione preannunciata dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo il G7 di Taormina, i target degli accordi parigini sono stati definiti testualmente “irrealistici”, e che il Presidente proverà a lavorare per la stesura di una bozza che sia migliore sia per gli Usa, ma che possa anche venire incontro alle esigenze e alle emergenze ambientali di cui i grandi del mondo hanno avuto modo di parlare in Sicilia. Al di là delle apparenze una posizione tutt’altro che conciliante da parte degli Usa, con Trump che sulla questione-clima era stato redarguito anche da Papa Francesco. Ma non è bastato: secondo gli Stati Uniti i costi per la riduzione delle emissioni nocive per il clima ricadrebbero eccessivamente sui contribuenti americani, con l’accordo di Parigi bollato come irrealizzabile per gli Usa. (agg. di Fabio Belli)
Sono sempre gli accordi sl clima di Parigi a segnare una delle distanze maggiori – come evidenziato durante l’ultimo G7 di Taormina – tra gli Stati Uniti e le altre superpotenze mondiali, specie in Unione Europea. Dopo la firma di Obama, il nuovo corso di Trump vuole invece ritornare sui propri passi e far uscire subito gli Stati Uniti da questo accordo che il neo presidente giudica inutile e anzi su molti aspetti dannoso per l’economia Usa. La polemica si riapre oggi dopo il sito web Usa Axios ha lanciato lo scoop: «secondo due fonti vicine alla Casa Bianca, Donald Trump avrebbe deciso di sfilare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima». La “bomba” con fonti vicine all’amministrazione Trump ha risvegliato lo stesso presidente che durante il G7 si era detto molto guardingo e ancora senza una vera decisione sulla scelta finale. Ha però twittato poco fa scrivendo «Annuncerò la mia decisione sugli accordi di Parigi nei prossimi giorni, faremo l’America di nuovo grande», ma l’impressione è che la scelta sia proprio quella di portare l’America fuori da quegli accordi che solo un anno fa, con Obama, furono firmati a Parigi. Trump in poche parole non ritiene che la lotta al cambiamento climatico non sarà una priorità per i prossimi anni negli Usa.
Secondo Axios, i due possibili scenari che si apriranno portano comunque all’uscita finale degli Stati Uniti contro l’accordo climatico su suolo francese: «Trump potrebbe annunciare l’uscita, che darebbe inizio a un processo che non si concluderebbe prima del novembre 2020. Secondo i termini dell’accordo, i paesi firmatari non possono inviare la loro richiesta di abbandono dell’intesa prima di tre anni, a partire dall’entrata in vigore, avvenuta il 4 novembre 2016. Il processo di ritiro, poi, richiederà circa un anno». In secondo luogo, sempre Axios, spiega come una possibile seconda via sarebbe quella di «far uscire gli Usa dal trattato che sorregge l’accordo di Parigi, chiamato United Nations framework convention on climate change. Si tratterebbe dell’opzione più estrema, perché porterebbe gli Stati Uniti fuori da tutti gli accordi globali sul clima», riporta la traduzione dello scoop di Axios fatta da Repubblica.it.