In seguito all’annuncio del patriarca di Costantinopoli, considerato la guida spirituale di tutta la Chiesa ortodossa, che ha riconosciuto l’autonomia da Mosca della Chiesa ucraina, era inevitabile la reazione russa, che da sempre si considera l’autentica Chiesa ortodossa. Il metropolita Hilarion, che si occupa degli affari esteri della Chiesa russa, dopo il sinodo tenutosi a Minsk ha annunciato che è impossibile “continuare il legame eucaristico con il patriarcato di Costantinopoli”: “E’ illegittima la decisione sull’autocefalia della Chiesa ortodossa ucraina”, ha detto secondo quanto comunica l’agenzia di stato russa Tass. Si tratta di un autentico scisma.
SCISMA NELLA CHIESA ORTODOSSA
Il metropolita ha espresso la speranza che il patriarcato di Costantinopoli cambi atteggiamento, ma, ha aggiunto, “Finché questi cambiamenti non avverranno, finché queste decisioni illegali e anticanoniche resteranno in vigore non potremmo avere legami con questa chiesa, che da oggi è in scissione”. Per autocefalia si intende la condizione giuridica di una Chiesa che si governa da sé, “lo status di una Chiesa il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa al di sopra di sé”. In particolare dopo il grande scisma del 1054 tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli è il “primo fra pari” della Chiesa ortodossa orientale ed è riconosciuto come unico patriarca dalla Chiesa cattolica, cioè il primo fra tutti i patriarchi ortodossi anche se non ha giurisdizione sopra gli altri patriarchi delle chiese autocefale.. Nella Chiesa ortodossa, quelle autocefale sono ben sedici.