Che il voto del Midterm sia una sorta di “referendum” su Trump ormai non siamo certo i soli a definirlo: in attesa di capire come sarà rinnovato il Congresso dopo il 6 novembre, è il tema dei migranti ad aver avuto la centralità assoluta di questa campagna elettorale. Il tycoon teme di perdere la Camera e prova in tutti i modi di recuperare terreno: il Paese è dilaniato e l’opinione pubblica ogni giorno si scaglia in gran parte contro le politiche di Trump considerate “pericolose e dannose” per la comunità americana. Di contro la Casa Bianca vuole risolvere il nodo immigrazione con il pugno forte e nelle ultime ore ha anche aperto a possibili svolte con la Cina per interrompere la guerra sui dazi, dando un’impennata in positivo alle Borse questa mattinata. Nel frattempo, in un comizio in Missouri, il Presidente ha attaccato fortissimo contro l’Unabomber che ha paralizzato la scorsa settimana gli Stati Uniti con i pacchi bomba ai principali vertici dei Democratici e anche il terrorista che ha attaccato la sinagoga di Pittsburgh: «Due maniaci hanno fermato un momento che era incredibile perché per sette giorni nessuno ha più parlato delle elezioni». (agg. di Niccolò Magnani)
LA NUOVA STRETTA DEL TYCOON VERSO IL VOTO
A soli 5 giorni dalle Elezioni Midterm, Donald Trump lancia un nuovo attacco diretto ai migranti e a tutti coloro che entrano illegalmente negli Usa: non solo le carovane dal Messico ma anche possibili prossimi ingressi illeciti negli States (“metteremo un muro umano contro chiunque vorrà superare la legge”). In diretta tv dalla Casa Bianca, il Presidente dovrebbe annunciare a breve lo «stop al diritto d’asilo a chi entra illegalmente nel Paese», come riportano diverse fonti anonime della Casa Bianca all’Associated Press. Nel frattempo, negli Usa la campagna elettorale verso il Midterm si fa sempre più teso con lo spot-video di Trump sempre più definito “razzista” dal mondo liberal dei Democratici che si apprestano a conquistare la maggioranza della Camera. (agg. di Niccolò Magnani)
RISCHIO “VETO” PER IL PRESIDENTE USA
Secondo le previsioni e gli ultimi sondaggi sul Midterm, Trump sarebbe al momento in svantaggio rispetto ai Democratici il che spiegherebbe le ultime invettive contro i migranti e lo ius soli per provare a recuperare terreno nel suo elettorato. La maggioranza alla Camera dovrebbe essere ottenuta (ma occhio che sono gli stessi sondaggi che davano Hillary Clinton presidente alle ultime Elezioni Usa 2016, ndr) in maniera agile dal partito di Obama, mentre ben più complessa la situazione al Senato e nei vari Governatorati. Al netto delle previsioni però, il forte rischio per Trump è quello di trovarsi sotto “veto” dopo le elezioni Midterm: gli ultimi due anni di Presidenza li potrebbe passare con il Congresso in maggioranza dem, il che farebbe affondare molti dei progetti di legge della Casa Bianca in quello che gli americani definiscono come “lame duck”, una “anatra zoppa”. (agg. di Niccolò Magnani)
IL “REFERENDUM” SU TRUMP NELLE MIDTERM
Dal “muro umano” allo spot anti-migranti: Donald Trump è decisamente pronto e schierato verso le elezioni di Midterm e sta contribuendo una volta di più a dividere l’opinione pubblica a pochi giorni dal voto di metà mandato. In molti, non solo negli Usa, inquadrano la situazione elettorale americana come una sorta di “referendum” sulla persona del Presidente repubblicano: già negli anni precedenti, Bush e soprattutto Obama si erano ritrovati ad affrontare le Midterm con il forte peso sulle spalle di un voto pro/contro la figura del Presidente americano. Nel caso del tycoon magnate, la percentuale si “alza” assai di più: il prossimo 6 novembre la Camera si rinnova per intero (tutti e 435 seggi), il Senato per un terzo (35 seggi su 100) e addirittura 36 Governatori su 50 cambieranno. Per questo motivo Trump sta puntando fortissimo sul tema dei migranti, considerato l’elemento chiave per “sbaragliare” la resistenza dei democratici. (agg. di Niccolò Magnani)
BUFERA SULLO SPOT ANTI-IMMIGRATI DI TRUMP
Non bastassero le polemiche per le sue frasi circa il “muro umano” che dovrebbe impedire alla carovana di migranti di oltrepassare i confini meridionali degli Stati Uniti e l’alta temperatura dello scontro con i Democratici in vista delle delicatissime elezioni di Midterm, a gettare altra benzina sul fuoco ci ha pensato lo stesso Donald Trump avvallando la pubblicazione di uno spot shock che mostra Luis Bracamontes, l’uomo condannato a morte per aver ucciso un poliziotto. Nel video, infatti, si vede l’assassino in un’aula di tribunale mentre afferma che ucciderà altri poliziotti, mentre la didascalia in sovrimpressione sulle immagini attacca apertamente i dem che avrebbero fatto entrare Bracamontes nel Paese. “Chi altri faranno entrare?” è la chiusa dello spot della discordia che, in un sol colpo, prova a mettere fieno nella cascina di The Donald nella rimonta in vista delle elezioni di metà mandato e spostare dalla sua parte l’opinione pubblica in vista della massa umana di immigrati (circa 10mila persone) in arrivo nei pressi degli US Borders dove ad attenderli troveranno l’Esercito. (agg. di R. G. Flore)
“NON POSSO? DECIDERA’ LA CORTE SUPREMA…”
Trump si dice sicuro e punta dritto contro la carovana di migranti (presente ed eventuali future, ndr) promettendo ai propri elettori in ottica midterm: «La cosiddetta Birthright Citizenship, che costa miliardi di dollari al nostro Paese ed è profondamente scorretta nei confronti dei nostri cittadini, sarà eliminata in un modo o nell’altro». Lo aveva già detto martedì scorso, lo ha ripetuto nelle scorse ore in nuovi comizi elettorali: di fronte a chi gli ricorda che il Presidente della Casa Bianca non può fare modifiche di leggi “da solo”, Trump replica «Io terrò il nostro Paese al sicuro. Questo caso sarà risolto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti» aprendo dunque il fronte verso la cancellazione dello ius soli avendo un membro in più dalla sua parte in Corte Suprema Federale, l’appena nominato Brett Kavanaugh. Del tutto contrario alla proposta di Trump si è detto il suo “compagno di partito” nonché speaker della Camera Paul Ryan (a fine mandato e probabilmente candidato contro lo stesso Tycoon nelle prossime Primarie Rep) «il 14esimo emendamento non può essere modificato con un ordine del Presidente». (agg. di Niccolò Magnani)
I 10MILA IN MARCIA NON SI FERMANO
Trump
la definisce un’invasione di migranti e il riferimento é alla carovana di popolazione proveniente dall’Honduras, in marcia verso gli Stati Uniti. Il primo gruppone è partito il 13 ottobre da San Pedro Sula, nel nord del paese, e si è fermata per un giorno di riposo a Juchitan, nell’Oaxaca. Il secondo gruppo di duemila persone circa, come riporta L’Avvenire, è invece entrato ieri sul suolo messicano attraverso il fiume Suchiate. Ma non finisce qui perché vi è una terza carovana, circa un migliaio di persone provenienti da El Salvador, piccola nazione dell’America centrale, che si è messa in marcia anch’essa per raggiungere il paese a stelle e strisce. In totale si tratta di più di diecimila persone che puntano ad ottenere asilo politico. Peccato però che il presidente degli Stati Uniti non abbia alcuna intenzione di far passare i migranti in marcia, ma ciò non avrebbe scoraggiato le stesse carovane, che nel loro cammino hanno trovato il sostegno della Chiesa: «Il fatto è che la Chiesa cattolica ci ha dato un gran aiuto – le parole di un profugo in marcia – sono stati fantastici con noi. È bello pregare insieme». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“RISPONDEREMO CON UN MURO UMANO”
Trump invasione migranti: ecco la risposta. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è pronto a fronteggiare i migliaia di migranti che vogliono entrare negli USA. Intervistato nelle scorse ore dai microfoni di Abc News, l’uomo più potente al mondo parla di “invasione”, e “Per questo dobbiamo avere un muro di persone che li fermi”. Una carovana di migranti è partita giorni fa dall’Honduras e si appresta ad arrivare negli Stati Uniti a piedi (arriveranno fra circa due settimane, calcolando che percorrono 40 km ogni giorno). Sono in marcia verso il confine fra il Messico e gli Stati Uniti e per affrontarli il tycoon a stelle e strisce invierà fino a 15mila soldati sulla frontiera, più di quanto l’esercito ne ha in Afghanistan. «Ci sono carovane in arrivo molto più grandi di quanto viene detto – ha aggiunto – io sono molto bravo a stimare l’entità di una folla e vi posso dire che la carovana in arrivo sembra molto più grande di quanto la gente pensi».
“METTONO DONNE E BAMBINI DAVANTI PER LE TELECAMERE”
Trump invasione migranti: la replica del presidente. Secondo i media gli immigrati che vorrebbero mettere piede sul suolo degli Stati Uniti dovrebbero essere qualche migliaio, ma stando a quanto sottolinea Trump, sarebbero molti di più, forse qualche decina di migliaia. Fra loro anche donne e bambini, ma il presidente ribatte: «Sono messi lì apposta per le telecamere. Mettono davanti le donne e i bambini, e non va bene. Ci sono moltissime persone, moltissimi giovani uomini che mettono le donne davanti – ha insistito – e non va bene, mettono i bambini davanti». Il numero uno degli Stati Uniti ha quindi concluso la sua intervista dicendo che lo stesso vuole «cercare, di volere sempre dire la verità: quando posso, dico la verità, qualcosa volta succede qualcosa di diverso, ma a me piace sempre essere sincero». Trump è pronto quindi a rafforzare le forze armate sulla frontiera col Messico, una mossa che potrebbe essere letta anche in chiave elettorale, in vista delle elezioni di mid-term che si terranno fra pochi giorni.
It is outrageous what the Democrats are doing to our Country. Vote Republican now! https://t.co/0pWiwCHGbh pic.twitter.com/2crea9HF7G
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 31 ottobre 2018