Olanda, messa da 500 ore per non far espellere migranti/ Polizia non può intervenire in chiesa durante rito

- Silvana Palazzo

Olanda, messa da tre settimane per non far espellere migranti. Una legge stabilisce che la polizia non possa intervenire in chiesa durante rito religioso

chiesa_pixabay Chiesa (Foto: da Pixabay)

In Olanda una chiesa sta celebrando una messa da tre settimane per non espellere i migranti. Durante il rito la polizia non può prelevare persone dall’edificio, quindi la parrocchia di Bethel, all’Aia, in questo modo dunque sta impedendo l’espulsione di una famiglia armena che vive in Olanda dal 2010. La funzione religiosa è in corso da 500 ore. La famiglia, composta da una coppia cristiana e dai tre figli di 15, 19 e 21 anni, aveva inoltrato richiesta di asilo politico, che però è stata respinta. Non c’è possibilità di fare appello, quindi la famiglia si è rifugiata in chiesa. Secondo la legge locale, la polizia non può interrompere le celebrazioni religiose per prelevare le persone all’interno della chiesa. Pastori e fedeli, provenienti da diverse città, si stanno alternando – come racconta il Corriere della Sera – affinché la messa vada avanti. «Non abbiamo illusioni. Potrebbe finire con i furgoni dell’immigrazione, potrebbe terminare perché non possiamo più continuare la funzione. Ma non è una ragione sufficiente per non farlo. Per ora continueremo», ha dichiarato Theo Hettema, presidente del consiglio generale della Chiesa protestante all’Aia.

OLANDA, MESSA DA 500 ORE PER NON FAR ESPELLERE MIGRANTI

La decisione di aiutare la famiglia armena ha però posto alla chiesa un dilemma: la Bibbia dice “obbedisci al governo”, ma Gesù nel vangelo di Matteo invita a curare gli ammalati, vestire i nudi e accogliere gli stranieri in modo ospitale. La famiglia di migranti comunque è consapevole della situazione. «È impossibile spiegare come ci si sente quando tante persone ti aiutano. Sono contento di tutto il sostegno che stiamo ricevendo, ma non siamo liberi», ha dichiarato Hayarpi, 21 anni, la figlia più grande. Studia economia all’università, fa la volontaria ed è politicamente attiva per l’associazione cristiana ChristenUnie. Il fratello Warduhi e la sorella Seyran invece sono al liceo. «Abbiamo fatto del nostro meglio in Olanda tutti questi anni. Ora non possiamo andare a scuola né uscire. Non siamo liberi», ha detto Hayarpi al quotidiano Ad. Il ministro dell’Interno Mark Harbers, nonostante la mobilitazione, ha ribadito che la famiglia Tamrazyan non potrà restare in Olanda.





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