L’Austria attacca la Russia: “Un nostro ex colonnello è stato per 20 anni una spia al servizio del Cremlino”, e sull’asse tra Vienna e Mosca scende il gelo nonostante il Paese mitteleuropeo, negli ultimi tempi, sia tra i pochi ad aver mantenuto dei rapporti diplomatici cordiali con Vladimir Putin. A fare la rivelazione, facendo riferimento a una inchiesta che è in corso in Austria, è stato lo stesso Cancelliere Sebastian Kurz che ha spiegato come un colonnello, oramai in pensione da cinque anni, abbia svolto una attività di spionaggio per conto della Russia nell’arco di due decenni. A condurre le indagini sarebbe la Procura di Stato e la vicenda pare aver molto urtato il 32enne primo ministro che ha parlato di caso “inaccettabili” e ha chiesto delucidazioni a Mosca, mentre intanto come segnale il Ministro degli Esteri austriaco, Karin Kneissl, ha cancellato una visita proprio in Russia che era in programma ai primi di dicembre.
LA REPLICA DI MOSCA
Sul presunto caso di spionaggio di un colonnello austriaco per conto della Russia ha aggiungo alcuni dettagli l’agenzia di stampa locale APA che parla di una collaborazione iniziata col Cremlino negli anni Novanta: Kurz, nel corso della conferenza in cui ha rivelato alcuni dei dettagli della indagine portata avanti dalla Procura di Stato ha chiesto a Putin una “informazione trasparente”, ricordando che questo episodio potrebbe non migliorare “i rapporti tra Russia e Unione Europea” e le sue parole pesano dato che anche nel pieno del caso Skripal l’Austria era stato uno dei pochi Paesi a non schierarsi pregiudizialmente contro la Russia. Intanto, è arrivata anche la replica da parte di Sergej Lavrov, uno degli uomini più vicini a Putin e attuale Ministro degli Esteri russo che ha convocato l’ambasciatore austriaco a Mosca e poi ha tacciato di “diplomazia da megafono” le accuse arrivate da Vienna: “Sono spiacevolmente sorpreso da queste informazioni che ho appena scoperto” ha aggiunto Lavrov, spiegando che se gli austriaci hanno dei dubbi dovrebbero rivolgersi direttamente alla Russia anziché lanciare sospetti. “Non è la prima volta che un Paese occidentale ci accusa di qualcosa che non sappiamo” ha chiosato con una punta di fastidio.