Con il drammatico finale che ha visto Mark Conditt, il nuovo “Unabomer”, farsi saltare in aria e chiudere così quella che è stata la sua scia di sangue, la polizia texana non è però ancora convinta che la storia possa essere finita qui. La paura infatti riguarda la possibilità che Conditt abbia lasciato in giro per il Texas, in particolare nei dintorni di Austin dove ha agito prevalentemente, altri pacchi-bomba, o altri possano essere stati spediti da Unabomber prima dello scontro finale con la Polizia. Per questo le forze dell’ordine hanno allertato tutti i cittadini con un comunicato: “Se ricevete un pacco che non aspettate o se vedete un pacco sospetto non toccatelo e contattate subito il 911.” Si vuole essere sicuri che Unabomber non abbia lasciato una “eredità” che possa seminare il terrore anche dopo la sua morte. (agg. di Fabio Belli)
“HA AGITO DA SOLO”
Si sarebbe fatto esplodere in aria proprio davanti agli agenti l’Unabomber americano, autore negli ultimi giorni di ben quattro colpi ad Austin, in Texas, con un bilancio di due morti e alcuni feriti. L’ultima volta era stata proprio ieri, a Schertz, con un pacco bomba fatto esplodere in un centro di distribuzione della FedEx, durante la quale era rimasto ferito un dipendente di un corriere internazionale. Stando alle notizie che trapelano dall’inchiesta sul 23enne Mark A. Conditt, come riferisce Tio.ch, l’Unabomber che si è fatto esplodere “ha agito da solo”. E’ stato il governatore del Texas a ribadirlo sebbene le indagini non siano ancora state del tutto chiuse. Nessuna preparazione militare né precedenti penali: sarebbe stata limpidissima, fino ad oggi, la fedina penale del giovane mentre occorre ancora fare chiarezza sul luogo scelto dal sospetto autore in cui avrebbe realizzato gli esplosivi, se in casa o nel motel in cui è stato catturato. Da 24 ore sotto l’occhio degli investigatori, grazie al cellulare localizzato in differenti luoghi, ciò che ha portato ad una vera e propria svolta nel caso sono state le indicazioni di alcuni testimoni che lo avevano notato in diversi negozi mentre indossava una parrucca bionda molto inusuale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MARK CONDITT, IL “RAGAZZO TRANQUILLO” CHE PIAZZAVA PACCHI-BOMBA
Ora c’è anche l’ufficialità: l’Unabomber americano si chiamava Mark A. Conditt, aveva 23 anni (e non 24 come detto in un primo momento) e soggiornava nel sobborgo di Pflugerville a Austin: stamani si è fatto saltare in aria dopo il blitz tentato dalla polizia, che ora stanno cercando di ricostruire i motivi che hanno portato il serial bomber a piazzare così tanti pacchi-bomba nel giro di pochi mesi. In alcune interviste rilasciate dai vicini di casa ad un quotidiano locale di Austin, si racconta di un Mark A. Conditt come un «ragazzo tranquillo con una bella famiglia»: la particolarità – non poi così marcata negli States – era che Mark non aveva mai frequentato le scuole ma i suoi genitori avevano scelto la modalità dell’home-schooling fino al conseguimento del diploma superiore nel 2013. Aveva tre fratelli e dopo il diploma il presunto Unabomber aveva cominciato a lavorare per una ditta di semiconduttori, sempre lì ad Austin: l’Fbi e la polizia ora indagano su possibili motivi e cause scatenanti che hanno portato agli ordigni fatti brillare in giro per le i sobborghi del Texas. Per ora, restano un autentico mistero..
LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE TRUMP
Si è fatto esplodere quest’oggi l’Unabomber di Austin, un uomo che negli ultime mesi aveva terrorizzato la nota città del Texas, con una serie di attentati esplosivi. Il criminale si è fatto saltare in aria mentre la polizia lo stava inseguendo e braccando, ponendo così fine alla propria esistenza. La notizia è giunta ovviamente anche al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che attraverso il proprio profilo ufficiale Twitter ha voluto esprimere la propria soddisfazione, per quanto fatto dalle forze dell’ordine non soltanto quest’oggi: «Il sospettato per le bombe ad Austin è morto – si legge sull’account dell’uomo più potente al mondo – ottimo lavoro delle forze dell’ordine e di tutti gli interessati». La polizia non ha ancora ufficialmente rivelato l’identità del suicida, ma dovrebbe trattarsi di Mark Anthony Conditt, uomo di razza bianca di 24 anni. Stando a quanto hanno spiegato le forze dell’ordine di Austin in una conferenza stampa tenuta subito dopo il fatto, non è da escludere che ci siano altri pacchi esplosivi disseminati per la città, invitando di conseguenza gli abitanti di Austin ad un’assoluta prudenza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ANCORA IGNOTA L’IDENTITA’
Ancora non è stata rivelata l’identità dell’attentatore seriale che ha terrorizzato Austin negli ultimi mesi: quello che è certo è che si tratta di un 24enne bianco statunitense che oggi, mentre stava scappando braccato dopo mesi di indagini dalla Polizia, ha deciso di farsi saltare per aria con l’ordigno preparato per l’ennesimo pacco-bomba da rilasciare nelle vie della capitale del Texas. Pare – secondo le testimonianze della CBS – che l’uomo si sia accorto che stava venendo braccato dagli agenti sotto copertura e a quel punto ha azionato il detonatore. Uno dei poliziotti ha sparato allora un colpo verso la macchina del 24enne e l’altro invece è rimasto leggermente ferito nell’esplosione che uccisa definitivamente l’Unabomber. Nella prima conferenza stampa tenuta dal capo della polizia di Austin, è stato annunciato che «con tutta probabilità l’uomo è l’autore di tutte le esplosioni avvenute nel mese di marzo. Il timore è che ci siano altri ordigni esplosivi non ancora individuati: gli agenti hanno invitato la cittadinanza alla prudenza».
UNABOMBER SI È FATTO ESPLODERE
Si chiude forse – nel peggiore dei modi – l’incredibile vicenda del “neo” Unabomber, l’attentatore seriale che in Texas ad Austin aveva seminato il panico con diverse esplosioni negli ultimi mesi causando in tutto 2 morti e diversi feriti. Una scia di sangue e di terrore che forse si è chiusa questa mattina con il presunto attentatore che si è fatto esplodere sempre ad Austin mentre la polizia stava per arrestarlo. Secondo quanto riporta la Cbs nelle sue ultime notizie, Unabomber è morto mentre stava piazzando un altro ordigno sul ciglio di una strada statale del Texas: la polizia si avvicinata e lui si è fatto detonare, ancora non chiaro se di proposito o colto di sorpresa dalla retata. Sta di fatto che ne è nato anche uno scontro a fuoco in cui l’attentatore è crollato a terra senza vita: anche qui, non è chiarissimo se la morte sia sopraggiunta per l’esplosione o se per gli spari dei poliziotti subito dopo. La notizia è giunta anche al di fuori degli Usa dopo che la polizia di Austin su Twitter aveva annunciato che c’era stata una sparatoria nella quale erano coinvolti degli agenti a circa 20 chilometri a nord del centro cittadino.
AVEVA COLPITO 4 VOLTE AD AUSTIN
Drammatico epilogo che mette fine ad una stagione di terrore sempre ad Austin e con ben 4 attacchi dinamitardi che hanno causato in tutto due vittime e diversi feriti: agiva sempre portando dei pacchi, era un uomo bianco con i capelli biondi e aveva fatto saltare in aria diversi ordigni nascosti tutti in trappole apposite per chi ritirava i pacchi. Nell’ultimissimo attacco bomba di qualche giorno fa a Schertz, vicino Austin, un pacco è esploso in un centro di distribuzione delle FedEx ferendo gravemente un dipendente. Le autorità statali e l’FBI hanno confermato che tutti gli attentati avvenuti in questi primi mesi del 2018 sono collegati tra loro, con identico modus operandi e molto probabilmente stessa mente dietro le trappole-bomba piazzate nella metropoli del Texas. Pare che solo un agente sia rimasto ferito durante l’esplosione e conseguente scontro a fuoco di questa mattina, mentre l’unica vittima certa è proprio il “novello” Unabomber.