Thailandia, “Ragazzi resteranno 4 mesi nella grotta”/ Video, ministro: “bisogna fare in fretta”

- Niccolò Magnani

Thailandia, sono tutti vivi i 12 giovani calciatori e l'allenatore 25enne intrappolati nella grotta da 9 giorni. Ultime notizie e soccorsi insperati: il miracolo, "stanno tutti bene"

grotta_thailandia_ricerche_dispersi_lapresse_2018 (LaPresse)

Grande apprensione per i tredici ragazzi thailandesi ritrovati nella grotta Tham Luang. Vi abbiamo raccontato che il rischio principale è che debbano restare quattro mesi chiusi dentro, con il ritorno delle piogge intense che potrebbe complicare la situazione. Anupong Paochinda, ministro dell’Interno, ha sottolineato che l’evacuazione deve “avvenire prima che l’acqua si alzi di nuovo”, sottolinea l’Ansa. Le squadre di soccorso sono al lavoro per drenare più acqua possibile da alcune caverne allagata. I ragazzi, dodici calciatori più il loro allenatore, sono delibitati per l’estenuante attesa degli ultimi giorni. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore, con l’esercito che ha sottolineato che potrebbe volerci diverso tempo per portarli in salvo: la buona notizia è che secondo gli esperti non sarebbero in pericolo di vita. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

E’ CORSA CONTRO IL TEMPO

Dalle prime notizie trapelate che parlavano di mesi per tirare fuori i 12 ragazzi thailandesi e il loro allenatore intrappolati nelle grotte, si sta arrivando in realtà a un piano per impiegare pochi giorni per far uscire questi giovani calciatori fuori dall’incubo. C’è anche una necessità in più, oltre ovviamente al voler prestare soccorso ai ragazzi già provati da 10 giorni nella grotta. Sono previste infatti delle forti piogge nel weekend, che potrebbero complicare non poco le già difficili operazioni di soccorso. Se il livello dell’acqua dovesse innalzarsi molto all’interno della grotta, bisognerà capire come potranno fare i ragazzi a districarsi. Senza considerare che per ora sono ancora molto indeboliti e non in grado di nuotare, nonostante l’invio sottoterra di cibo e ricostituenti stia migliorando la situazione da questo punto di vista. Ma il piano delle autorità è quello di risolvere, felicemente e definitivamente, la situazione entro il prossimo weekend. (agg. di Fabio Belli)

IL MESSAGGIO DEL GOVERNATORE

La giornata continua a regalarci notizie sui dodici giovani calciatori e l’allenatore 25enne intrappolati da nove giorni in una grotta in Thailandia. Si era parlato addirittura per loro di quattro mesi per uscire da questa terribile situazione, creando preoccupazione in tutto il mondo. Il governatore della pronvincia di Chiang Rai e capo delle operazioni di soccorso, Narongsak Osotthanakorn, ha voluto però mandare un messaggio distensivo a tutti quelli che in quale modo sono legati a questi giovani ragazzi: “Non serviranno dei mesi per farli uscire da lì”. Ha smentito quindi delle affermazioni, considerate dallo stesso come ”ridicole e prive di senso”. L’agenzia tedesca Dpa ha riportato le sue parole: “L’ambiente nella grotta deve essere privo di acqua. La nostra priorità al momento è la loro salute. Non sono fisicamente abbastanza forti per nuotare o immergersi“. Ha parlato anche Bruce Konefe, esperto in immersione, che ha spiegato: “La migliore soluzione è quella di trivellare dall’alto la grotta e recuperarli da sopra. Gli elicotteri che sorvolano la zona sono lì proprio per individuare il punto migliore“. (agg. di Matteo Fantozzi)

SARANNO ADDESTRATI ALLE IMMERSIONI SUBACQUE

A dispetto di quanto emerso nelle ore precedenti, in cui si parlava di un piano di salvataggio da attuare nell’arco di ben quattro mesi e di operazioni per tenere nelle migliori condizioni psico-fisiche possibili le 13 persone prigioniere all’interno della grotta, pian piano secondo i media locali si sta facendo largo un’altra ipotesi per salvare le vite della squadra di calcio di ragazzi e del loro allenatore in Thailandia. Anche se probabilmente ci vorrà comunque un mese, si sta studiando un piano per consentire loro di lasciare la grotta di Tham Luang grazie all’aiuto di attrezzature all’avanguardia e ad un team di medici e di sommozzatori esperti. Secondo un portavoce del Governo di Bangkok, infatti, per evitare di andare incontro alla stagione delle piogge durante la quale l’antro potrebbe nuovamente allagarsi, mettendo seriamente a rischio la vita dei ragazzini, quando questi si saranno ristabiliti e saranno stati rifocillati potrebbero essere sottoposti a degli addestramenti di immersione anche se ciò avverrà “senza fretta” dato che lo stesso portavoce ha spiegato che la priorità, prima di cominciare le operazioni di salvataggio, ora è assicurarsi che tutti stiano bene e possano trascorrere tanto tempo nella grotta senza risentirne: “Non importa quanto tempo ci vorrà, anche un mese” è stato spiegato. (Agg. di R. G. Flore)

SI TEME L’INNALZAMENTO DEL LIVELLO DELL’ACQUA

Rispetto alle voci circolate nelle ultime ore anche da parte delle autorità del Governo thailandese e che parlavano di tempi lunghissimi (quasi quattro mesi) per portare in salvo i dodici ragazzini e il loro allenatore, bloccati nella grotta di Tham Luang oramai dallo scorso 23 giugno, si fa strada l’ipotesi di tentare, non appena si saranno ristabiliti e avranno ripreso le forze, un salvataggio d’emergenza. Emergenza per modo di dire dato che questo tentativo avrà bisogno di almeno un paio di settimane per essere organizzato e solamente se i rischi per tutti coloro che al momento sono bloccati nella grotta saranno ridotti al minimo. Infatti, non ci sono solo le loro condizioni di salute a destare preoccupazione (a livello psico-fisico restare bloccati altri cento giorni potrebbe avere serie ripercussioni) ma anche il fatto che si teme un nuovo innalzamento dell’acqua nell’antro, dopo un abbassamento che era risultato provvidenziale per consentire ai soccorsi di raggiungere il 25enne allenatore e la sua squadra di calcio. Nei prossimi giorni sono infatti previste nuove piogge intense e per questo motivo, al fine di guadagnare tempo per scegliere quale piano di salvataggio sia preferibile, le squadre di soccorso stanno cercando di svuotare acqua senza sosta dalla caverna. (Agg. di R. G. Flore)

MA C’E’ ANCHE UN PIANO PER SALVARLI PRIMA…

Stremati, in condizioni psicologiche certamente difficili e in parte delusi dato che, alla vista dei sommozzatori arrivati in loro soccorso, credevano che l’incubo fosse finito, ma comunque vivi: a sorte dei dodici ragazzi thailandesi e del loro 25enne allenatore sta tenendo oramai col fiato sospeso non solo i media del Paese asiatico ma anche quelli di tutto il mondo dato che in ballo non c’è solo la vita della squadra di calcio di teenager ma pure un salvataggio che avrebbe del clamoroso in quanto inedito. Tuttavia, a differenza di quanto si era appreso alcune ore dopo il ritrovamento, potrebbero non servire necessariamente quattro mesi per portarli fuori dalla grotta in cui sono intrappolati: infatti, tutte e tredici le persone oltre a non saper nuotare e a trovarsi quasi al buio, sarebbero costretti a compiere una traversata che un sub professionista copre in circa 5-6 ore. Però, stando a quanto si apprende da fonti giornalistiche locali, pare che sia in ballo un tentativo di salvarli entro pochi giorni, per evitare che la lunga permanenza in quelle condizioni possa provarli ulteriormente: sarebbero infatti in arrivo dalla Svezia delle particolari maschere subacquee per permettere anche ai giovanissimi calciatori di tentare la traversata, ma prima dovranno essere rifocillati ed essere in condizioni psico-fisiche adeguate per tentare una impresa che, al momento, rappresenta comunque una sorta di Piano B rispetto a quello di assisterli come meglio è possibile per i prossimi cento giorni e sperare che resistano fino a quando non potranno essere soccorsi. (Agg. di R. G. Flore)

IL VIDEO DEI THAI NAVY SEALS

Dovranno rimanere ancora quattro mesi nelle grotte i 12 giovani calciatori thailandesi (più il loro allenatore), intrappolati da una decina di giorni a causa delle piogge. I soccorritori sono riusciti ad arrivare al luogo dove il gruppo si è riunito, ed hanno pubblicato un video sulla pagina Facebook ufficiale dei Thay Navi Seals. Decisamente toccanti le immagini che si vedono, con i due soccorritori britannici che una volta raggiunti i ragazzini hanno chiesto loro: “Quanti siete?”, e il gruppo ha risposto “Tredici”, con gli inglesi che hanno quindi esultato avendo la conferma che nessuno della spedizione era deceduto. Quindi un ragazzino ha chiesto ai propri salvatori da dove venissero, e poi una serie di domande su quando avrebbero potuto fare ritorno a casa, “Non oggi – hanno risposto gli speleologi – siamo solo in due. Ma molti altri stanno arrivando”. Qui potete trovare il video pubblicato quest’oggi (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TUTTA COLPA DELLA PIOGGIA

Un errore imperdonabile quello del responsabile del gruppo di ragazzi thailandesi rimasti imprigionati a circa 400 metri di profondità in una grotta. Nella località, nota appunto come attrazione turistica, è assolutamente sconsigliato recarsi in questo periodo, che nel paese asiatico corrisponde alla stagione delle piogge e dei monsoni, la peggiore dell’anno. Sebbene si sia solo all’inizio, è stato abbastanza per intrappolare il gruppo, fortunatamente ritrovati tutti vivi dopo oltre una settimana di ricerca. Adesso il problema è portarli fuori: con le piogge che si fanno sempre più insistenti, anche spostare una sola pietra può far crollare il tutto. Gli esperti dicono ci vorranno dai 4 ai 6 mesi di tempo per farli uscire tutti, perché inevitabilmente le grotte si allagheranno. La gioia per averli ritrovati viv è grande, adesso il timore è quello di riuscire a portarli fuori tutti sani e salvi. La paura non è ancora finita (Agg. Paolo Vites)

QUATTRO MESI PER TIRARE FUORI I RAGAZZI DALLA GROTTA

La felicità per averli ritrovati e subito dopo la realtà che si impone e mette davanti le effettive e reali preoccupazioni per una situazione che resta problematica data la stagione dei monsoni che in Thailandia è una cosa serissima: secondo l’esercito intervenuto per salvare i ragazzi nella grotta Tham Luang, i giovani (tutti fra gli 11 e i 16 anni) assieme al loro allenatore potrebbero rimanere intrappolati per mesi, probabilmente 4 prima di poter essere liberati del tutto. Come mai un periodo così lungo, lo spiegano gli speleologi presenti da settimane sul posto per salvare i poveri giovani infilatisi nella grotta nel momento più sbagliato dell’anno: «Potrebbero essere costretti a imparare a nuotare e a muoversi sotto l’acqua». Le piogge continuano a salire e rischiano di far allagare le grotte lì vicino:per questo motivo sulla spiaggia sono stati inviati cibo e acqua per circa 4 mesi, proprio per permettere al meglio l’addestramento dei ragazzi a divenire dei sommozzatori, così da uscire indenni da una situazione davvero complicatissima. «I soccorritori stanno combattendo contro l’acqua che continua a salire per portare nella zona protetta anche bombole di ossigeno e cavi elettrici che consentano di avere luce e un collegamento con le famiglie che si trovano all’esterno della grotta», ha spiegato il Governatore dell’area di Chiang Rai, come riportato da Repubblica. 

DISPERSI DA 220 ORE

I 12 giovani calciatori thailandesi e il loro allenatore hanno passato 220 ore intrappolati nelle grotte, 9 giorni di ricerche in cui si è temuto il peggio. Dopo il loro ritrovamento, si è potuto accertare come i giovani stiano tutti bene, individuati a circa 400 metri dalla cavità di Pattaya Beach dove avrebbero stazionato per tutto il tempo in cui sono stati dispersi, come confermato anche dalle prime informazioni recuperate dai soccorritori. Le operazioni di soccorso sono ancora in svolgimento e per i particolari sui 9 giorni sottoterra passati dai ragazzi bisognerà attendere ancora, ma già il fatto che si siano mantenuti in un punto sicuro nonostante le forti piogge di questi giorni, che potevano provocare forti smottamenti nelle grotte, è un qualcosa di estremamente positivo. I soccorritori sono ora al lavoro per completare le operazioni di salvataggio e riportare tutta la comitiva in superficie. (agg. di Fabio Belli)

VIA ALLE OPERAZIONI DI RECUPERO

Secondo quanto riporta l’inviato di Repubblica in Thailandia, una volta trovati miracolosamente i giovani calciatori intrappolati da giorni, sono cominciate le operazioni effettive di recupero per provare ad avvicinarsi alla squadra data ormai per dispersa dopo 9 giorni di ricerche. «I giovani erano semisvenuti in un’area asciutta, una sorta di spiaggia, all’interno della grotta», si viene a sapere dalle autorità thailandesi che hanno anche spiegato nel dettaglio come i sommozzatori siano giunti fino al luogo di ritrovo dei ragazzini. In pratica, hanno avanzato con l’acqua alla vita tenendosi aggrappati alle corde calate dall’alto: su quelle stesse, erano attaccate anche alcune bombole d’ossigeno che ora sono state date ai ragazzi per rimetterli in sesto prima dell’uscita che non sarà certo semplice dopo 9 giorni di trappola nella grotta. Il corrispondente di Repubblica Raimondo Bultrini ha raccontato che sul posto le famiglie dei dispersi dalla disperazione sono passati alla gioia: «ora però i ragazzi potrebbero comunque essere in condizioni critiche e un elicottero è pronto a portarli in un ospedale a 15 minuti. Per certo avevano scorte alimentari sufficienti alla sopravvivenza e hanno raggiunto l’ultima caverna, quella più grande, dove c’era aria». 

THAILANDIA: TROVATI VIVI TUTTI I 12 GIOVANI CALCIATORI

Li hanno trovati e sono tutti vivi: si conclude, in attesa del pieno recupero delle complesse operazioni di soccorso, l’angoscia per i 12 ragazzini intrappolati in una grotta in Thailandia, precisamente nella regione di Chiang Rai. L’annuncio è stato dato dal governatore della provincia, Narongsak Osatanakorn, che da 9 giorni dirige le operazioni di soccorso della giovane squadra di calcio che assieme all’allenatore si era avventurata nella grotta thailandese lo scorso 23 giugno. «Sono tutti vivi e in buone condizioni i 12 ragazzi dispersi con il loro allenatore nella grotta di Tham Luang»: al termine delle ricerche, che si stavano affievolendo assieme alle speranze per ritrovarli vivi, l’incredibile svolta che ha ridato vita a tutti i familiari e i volontari che da giorni incessantemente aiutano le autorità nel delicato e complicatissimo prospetto di recupero. È vivo anche il loro allenatore, un giovane di 25 anni; i ragazzini hanno età comprese tra gli 11 e i 16 anni.

UNA CORSA CONTRO IL TEMPO E IL “MIRACOLO” DOPO 9 GIORNI

Una terribile corsa contro il tempo e soprattutto contro il meteo quella andata in scena negli ultimi 9 giorni: i ragazzi sono infatti rimasti intrappolati per via delle piogge monsoniche che stanno flagellando il Paese in queste settimane. Le vittime non avevano con loro né cibo né grandi spazi dove potersi muovere e si temeva che mancasse anche l’ossigeno alla lunga: resta dunque un mistero (e un miracolo) il fatto che si siano tutti conservati in buone condizioni, forse riuscendo a reperire del cibo “di fortuna” all’interno della grotta. Come riporta Repubblica, «per i ragazzi è stata messa in moto un’operazione di ricerca imponente a cui hanno partecipato soccorritori da tutto il mondo, tra gli altri cinesi, americani e australiani». Un Paese intero fermo con l’ansia di ricevere la terribile e quasi scontata notizia: anche il Papa aveva pregato per loro durante l’Angelus domenica scorsa. Era anche arrivata una squadra specializzata di sommozzatori dall’Inghilterra, assieme a un team del Comando Usa nel Pacifico, per provare a raggiungere la grotta che anche a causa delle forti piogge si stava allagando. Oggi invece la notizia che fa allargare il sorriso a milioni di persone.





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