Sei ore è durato lo scontro tra la polizia e gli attentatori, autori dell’attacco ad un centro di addestramento militare dell’intelligence afghana a Kabul e del centro educativo dove hanno perso la vita, mercoledì 15 agosto, 34 studenti. Al termine dello scontro gli attentatori sono stati uccisi. “Gli studenti uccisi si stavano preparando all’esame di ammissione all’università quando l’attentatore ha colpito. La tragedia è aggravata dal fatto che l’attacco pare essere motivato dall’odio settario colpendo membri della comunità religiosa minoritaria sciita”, ha scritto in una nota l’organizzazione umanitaria Amnesty Internatonal. La stessa ha reso noto che dall’inizio del 2018 in Afghanistan si sono contati 1.692 morti, un dato mai raggiunto prima d’ora. (Agg. Camilla Catalano)
VIOLENZA RECORD IN AFGHANISTAN
L’Isis ha rivendicato ufficialmente l’attentato contro gli studenti diplomati di Kabul: in un comunicato diffuso tramite la “solita” agenzia Amaq, si legge che «Abdul Raouf Khorasani è il nostro fratello che attaccato la scuola dei pagani Rafidha», termine arabo molto dispregiativo per insultare gli sciiti. Il terrorista entrato in azione nella scuola in pieno centro della capitale afgana si è fatto esplodere uccidente in un sol colpo 34 studenti, ferendone il doppio e mettendo un importante (e disgustoso) altro capitolo nella guerra civile in atto nel Paese da un decennio ormai. «Gli studenti uccisi si stavano preparando all’esame di ammissione all’università quando l’attentatore ha colpito. La tragedia è aggravata dal fatto che l’attacco pare essere motivato dall’odio settario, colpendo membri della comunità religiosa minoritaria sciita», scrive Samira Hamidi, responsabile di Amnesty International per l’Asia del Sud. La stessa Ong ha fatto sapere che i livelli di violenza sono ormai record in Afghanistan, con 1.692 morti solo nei primi sei mesi dell’anno. In un altro comunicato, «l’Unicef continua a chiedere a tutte le parti in conflitto di aderire ai principi umanitari, di rispettarli e di garantire la sicurezza e la protezione di tutti i bambini».
NUOVO ATTACCO IN MATTINATA
Prosegue la scia di sangue in quel di Kabul, Afghanistan. Dopo l’attentato avvenuto in un centro di educazione in cui hanno perso la vita 34 studenti neo-diplomati, con 67 rimasti feriti, questa mattina un altro attacco ha scosso la città. Come riferito dai colleghi de Il Messaggero, un gruppo di uomini armati ha assaltato un centro di addestramento militare dell’intelligence afghana, e non è ancora chiaro se vi siano vittime. Stando a quanto si apprende dai media locali, la battaglia sarebbe ancora in corso, con le forze di sicurezza che hanno circondato l’edificio dove al suo interno si sono appunto barricati gli aggressori. Tornando all’attacco terroristico di ieri, nessun gruppo lo ha fino ad ora rivendicato anche se le autorità hanno il forte sospetto che dietro tale gesto si nasconda l’Isis. I Talebani hanno invece smentito ogni coinvolgimento. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MENO “GRAVE” IL BILANCIO DEI MORTI
E’ meno grave rispetto all’ultimo bollettino il bilancio dei morti dopo l’attentato di Kabul, in Afghanistan, anche se quanto avvenuto nella giornata di ieri resta una tragedia immane: sono 34 gli studenti rimasti uccisi, e non più 48 come dichiarato dalle autorità in precedenza. 67 invece i feriti, in quello che è stato un attacco suicida nei confronti di un centro di educazione privato a Kabul. Nell’edificio vi si trovavano centinaia di studenti che si erano da poco diplomati e che si stavano preparando in vista del test d’ingresso per l’università. Un attacco tra l’altro in una zona sciita della città afghana, spesso e volentieri presa di mira dai terroristi dell’Isis. Intanto la città è stata colpita nelle scorse ore da un’altra strage: sei bambine tutte comprese fra i 10 e i 12 anni, sono rimaste uccise a seguito dell’esplosione di una bomba nella provincia di Laghman. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ATTACCO AGLI STUDENDI DI KABUL
È un orrore dopo l’altro quello che accade ormai da un decennio circa in Afghanistan: è notizia di questo pomeriggio e viene rilanciata dal Ministro della Sanità afghana, «è di almeno 48 studenti uccisi e 67 feriti il bilancio parziale di un attacco suicida contro una scuola privata nel centro di Kabul». Quanto riportato poi dalla Reuters parla di un vero e proprio massacro messo in atto da un singolo kamikaze che si è fatto esplodere all’interno dell’istituto-collegio che ospita decine di ragazzi e ragazze appena diplomati che si preparavano ai test d’ingresso per l’università. Il collegio infatti insegna materie scientifiche – come matematica, chimica e fisica – a diplomati della scuola superiore: il ministro Wahid Majroh ha spiegato che gli studenti uccisi si trovavano nella zona a maggioranza sciita della capitale, già più volte presa di mira dagli attentatori dell’Isis, ma al momento non vi sono stati ufficiali rivendicazioni. Di contro i talebani, smentiscono ogni possibile coinvolgimento nel vile attacco che ha generato altro panico e altro terrore nel Paese mediorientale.
LA GUERRA IN AFGHANISTAN CONTINUA..
L’orrore e il sangue scorre di continuo per quelle strade e la notizia dell’attentato al collegio ha purtroppo, di nuovo, fatto il giro del mondo in brevissimo tempo. Assieme alla strage degli studenti di cui ancora si attendono conferme sulle cifre esatte e i feriti gravi trasportati in ospedale, la giornata di oggi aveva già visto un’altra tragedia avvenuta ad est di Kabul: sei bambine tra i 10 e i 12 anni sono rimaste uccise dalla deflagrazione di un ordigno inesploso nella provincia orientale di Laghman. La guerra su più fronti prosegue in tutto l’Afghanistan e a rimanere come vittime, ogni volta, sono spesso cittadini inerti e innocenti sotto il peso delle bombe di diversa “marca” e “colore”. Nel frattempo, la giornata nefasta di oggi porta alla luce un terzo attentato, questa volta contro forze dell’ordine afgane e con una rivendicazione già rilanciata, quella dei talebani: almeno 35 militari e 9 poliziotti sono morti in un attacco a Baghlan nelle prime ore della giornata. Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha confermato l’attentato e il numero delle vittime su Twitter: «è l’ultimo di una serie di attacchi da parte egli insorti che hanno già fatto decine di vittime e continuano a tenere sotto pressione le forze governative in varie province del paese», spiega il report di Repubblica.