Le due Coree guidate rispettivamente da Moon Jae-in e Kim Jong-un sono finalmente arrivate ad un accordo, al termine dell’importante vertice firmando questa mattina un documento che attesta i risultati del terzo summit inter-coreano tenutosi a Pyongyang. Sul documento, come spiega la stampa locale citata da Agenzia Nova, è stato messo nero su bianco il contenuto dei colloqui che si sono tenuti in queste ultime ore. Secondo quanto spiegato da Moon, l’accordo raggiunto al termine un colloquio di circa 70 minuti tra i due presidenti prevede tra le altre cose la chiusura permanente del sito balistico di Dongchang-ri, utilizzato dalla Corea del Nord per il collaudo dei motori per missili. In cambio dei progressi verso la dismissione dei suoi programmi balistico e nucleare, però, il Kim chiede “misure reciproche” da parte degli Stati Uniti. Alla base dell’accordo tra le due Coree, le intenzioni comuni di “ridurre le tensioni”. In un tweet, Trump ha spiegato che Kim ha accettato la visita di ispettori e la chiusura “permanente” dei siti nucleari e di test missilistici. Kim, nel dettaglio, “ha concordato di permettere le ispezioni nucleari, oggetto di negoziati finali, e di procedere allo smantellamento permanente dei siti di lancio alla presenza di esperti internazionali”. Infine, Trump ha concluso spiegando: “la Corea del Nord si impegna a denuclearizzazione. Abbiamo percorso molta strada”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
OK KIM A ISPEZIONE E SMANTELLAMENTO RAMPE DI LANCIO
L’importante vertice tra le due Coree tenutosi oggi a Pyongyang si è concluso con la firma dei due leader, Kim Jong-un e Moon Jae-in, mirato a ridurre quanto più possibile le tensioni e bloccare il nucleare nordcoreano. Fino a qualche anno fa il disgelo oggi raggiunto era impensabile ma l’accordo raggiunto rappresenta la fine delle tensioni dopo ben 65 anni. Obiettivo centrale del summit era la ricerca di un impegno concreto da parte di Kim verso la denuclearizzazione ed alla fine sembra essere giunto e messo nero su bianco nella dichiarazione firmata insieme al presidente della Corea del Sud. Occorre ora capire quanto ci sia di concreto dietro questa importante firma. Come spiega Repubblica.it, la Corea del Nord si è detta d’accordo a smantellare definitivamente il sito di test e lancio missilistico di Tongchang-ri alla presenza di osservatori internazionali. Se gli Usa riconosceranno questo sforzo, inoltre, mostrando una certa “reciprocità” Kim si impegnerà anche a chiudere Yongbyon, il suo unico impianto di arricchimento nucleare. Moon ha commentato soddisfatto, al termine del vertice: “Oggi il presidente Kim ha mostrato chiaramente una strada per la denuclearizzazione della Penisola”. Lui si è posto finora il principale mediatore tra il leader nordcoreano e Trump che sembra aver apprezzato l’atteggiamento di Kim. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CHIUSI I SITI DI YONGBYON E TONGCHANG-RI
Prosegue a gonfie vele il vertice fra i due presidenti delle Coree, quello del Nord, Kim Jong-un, e quello del sud, Moon Jae-In. Un meeting che ha portato le due nazioni vicine, a siglare un primo accordo per ridurre le tensioni. Come riferito dai più importanti organi di informazione online, presso la Paekwawon State Guesthouse di Pyongyang, Kim e Moon hanno raggiunto un’intesa di cui non è trapelato molto, anche se i media di Seul parlano di misure per “scongiurare scontri militari accidentali”. Si tratterebbe di un ulteriore passo in avanti verso la denuclearizzazione totale, così come fortemente voluto dagli Stati Uniti e dal presidente Donald Trump. L’intesa dovrebbe prevedere la chiusura definitiva del sito di processamento dell’uranio di Yongbyon, e del centro missilistico di Tongchang-ri. La Corea del Nord dovrà inoltre fornire prove concrete del rispetto dei patti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHIUSURA PERMANENTE DI YONGBYON
Coree, accordo Kim-Moon su nucleare e missili: aggiornamenti positivi dal vertice di Seul tra i leader della Corea del Nord e la Corea del Sud. Un incontro cordiale, nel quale è stato concordato un percorso specifico per la denuclearizzazione: come sottolineato dai colleghi di Repubblica, prevista la chiusura permanente del sito di processamento dell’uranio di Yongbyon. Moon Jae-In e Kim Jong-Un hanno inoltre raggiunto l’intesa per “liberare la penisola da armi nucleari e minacce”: i due Paesi sono al lavoro per potenziare i rapporti e dare il via a una nuova era di pace. La Corea del Nord chiuderà il sito di test missilistici Tongchang-ri e la base di lancio. E c’è di più: Corea del Nord e Corea del Sud hanno rilanciato la disponibilità a ospitare le Olimpiadi estive del 2032. Previsto un nuovo incontro tra i due leader: Kim ha promesso “di tornare a Seul nel prossimo futuro”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MOON VUOLE SEDURRE KIM
Samsung, Hyundai Motors, SK e LG: anche colossi del mercato internazionale lavorano alla denuclearizzazione della penisola coreana. Sono questi infatti i jolly portati da Moon Jae-in per cercare di convincere l’omologo Kim Jong-un a dare seguito alle promesse di disarmo annunciate nei mesi scorsi. Come sottolinea Askanews, la presenza di questi giganti commerciali serve a far annusare al leader di Pyongyang il cambio di passo che l’economia nord-coreana potrebbe avere nel caso in cui decidesse di acconsentire alle richieste americane di smantellamento “completo, verificabile e irreversibile”. In particolare a capo della delegazione della Samsung vi è l’erede della dinastia, Lee Jae-yong, fresco di scarcerazione dopo la prigionia per uno scandalo di corruzione. Il risultato più immediato da concretizzare potrebbe essere la riapertura della zona economica di produzione congiunta di Kaesong. Il complesso, in cui molte aziende sudcoreane hanno investito dal 2004 e hanno prodotto usando manodopera a basso costo del Nord, chiuso dal 2016 in ragione dell’inasprimento della crisi dei missili. A tal proposito Shin Han-yong, rappresentante delle aziende di Seul che gestiscono le fabbriche nel Complesso, come riportato dall’agenzia di stampa Yonhap, ha dichiarato:”Io penso che il fatto di essere stato incluso nella lista indichi il desiderio del governo di discutere un riavvio del complesso di Kaesong con il Nord. Prepareremo la riapertura della struttura gradualmente, con la speranza che sia completa entro l’anno”. (agg. di Dario D’Angelo)
MOON FA IL “LAVORO SPORCO” PER TRUMP
Migliaia di persone a Pyongyang hanno assistito alla sfilata dei due presidenti delle Coree, Kim e Moon, fianco a fianco sulla stessa auto. E’ in corso in Corea del nord il terzo vertice fra i due leader, con l’obiettivo di arrivare alla totale denuclearizzazione della nazione con a capo il noto dittatore. L’agenzia nordcoreana Kcna ha spiegato che il vertice sarà «una importante opportunità di accelerare ulteriormente lo sviluppo delle relazioni intercoreane, che sta facendo una nuova storia», senza entrare quindi nel merito delle questioni trattate, ma è chiaro che al di la dei sorrisi e delle strette di mano di facciata, si punterà ad ottenere un ulteriore distendersi delle relazioni fra le due Coree, nonché fra Kim e Donald Trump. Obiettivo di Moon è infatti convincere Kim al totale disarmo nucleare, in cambio di favori all’industria del nord e un alleggerimento delle sanzioni internazionali. Questo mese il nord-coreano si vedrà nuovamente con Donald Trump, in quel di New York, e la speranza è che si possa arrivare a quel vertice con una “pace” ormai vicinissima. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
I NODI DA SCIOGLIERE
Si prova a scrivere un nuovo capitolo di storia tra le due Coree, con il presidente Moon e Kim Jong-un protagonisti di un vertice a Pyongyang chiamato a dire se l’ipotesi di una denuclearizzazione della penisola è possibile o se gli impegni assunti durante il primo vertice con Donald Trump resteranno lettera morta. Come riportato da La Repubblica, al suo arrivo il leader sudocoreano Moon Jae-in è stato accolto da uno striscione che recitava:”Un ardente benvenuto alla visita del presidente Moon”. Ma al di là delle strette di mano e degli abbracci tra i presidenti e le rispettive first lady restano almeno un paio di nodi difficilissimi da sciogliere. Il primo riguarda la reale volontà di Kim di liberarsi delle sue testate, dal momento che secondo l’Onu il suo programma di sviluppo nucleare è proseguito e Pyongyang sarebbe riuscita ad aggirare anche anle sanzioni Usa con l’aiuto di Russia e Cina. Dall’altra, il “come”: gli Usa spingono per uno smantellamento “completo, verificabile e irreversibile” ma è praticamente impossibile che Kim rinunci alla sua unica arma negoziale senza ricevere concessioni in cambio. L’obiettivo nordcoreano, appoggiato da Seul e Pechino, è dunque un processo a fasi, probabilmente l’unico possibile per una Corea denuclearizzata. (agg. di Dario D’Angelo)
VERTICE A PYONGYANG
Nuovo vertice fra le due Coree. Dopo il disgelo di pochi mesi fa, Nord e Sud si incontrano per la terza volta, la prima nel territorio del nord. Il vis-a-vis è iniziato alle ore 9:50 di Pyongyang, quando in Italia erano le 2:50, e per la prima volta dopo 11 anni un “sudista” mette piede nei territori settentrionali. Kim Jong-un ha accolto il presidente del sud con il solito abito nero, in compagnia della sorella e dei maggiori ufficiali, e dopo una stretta di mano i due si sono abbracciati. Obiettivo del vertice, proseguire o riprendere il tema della denuclearizzazione, alla luce di quanto già fatto nei primi due incontri bilaterali di aprile e maggio, e dello storico meeting fra Kim e Trump a Singapore.
OBIETTIVO DENUCLEARIZZAZIONE
Gli Stati Uniti vogliono che il dittatore nord-coreano sottoscriva degli impegni concreti (smantellamento di tutte le testate nucleari, e un disarmi che sia “provabile”), e senza di essi Trump non riaprirà il dialogo e di conseguenza non proseguiranno i discorsi di pace fra le due Coree. Kim e Moon si vedranno quest’oggi dopo pranzo e quindi domani nel pomeriggio, dopo di che rilasceranno una dichiarazione congiunta. Come sottolineato da La Repubblica, il presidente del Sud punta ad ottenere qualche promessa importante da parte di Moon, che fino ad ora si è dedicato più alla fase “estetica” della denuclearizzazione, leggasi le demolizioni del sito nucleare, che altro. Per farlo, ha portato con se al Nord una serie di manager di Samsung, Hyundai e altre multinazionali, per aiutare l’industria dei vicini di casa.