Albania, nuovi scontri a Tirana tra manifestanti e polizia. Dopo il corteo delle forze di opposizione del 16 febbraio, con la vibrante denuncia di un sistema marcio in mano ai narcopolitici, il Centrodestra guidato da Lulzim Basha è sceso in piazza davanti alla sede del Parlamento. La zona è stata interamente circondata dagli agenti, con i manifestanti che hanno lanciato fumogeni e petardi, incendiando anche alcuni copertoni. Come riporta l’Ansa, i manifestanti hanno provato a sfondare il cordone della polizia: scontri degenerati nel giro di brevissimo tempo, con la polizia ricorsa ai lacrimogeni e i contestatori ai sassi. Schierate le unità antisommossa, la situazione è tornata alla normalità ma non è possibile escludere altri episodi di violenza.
SCONTRI TIRANA, TENSIONE IN ALBANIA
L’opposizione non ha dunque intenzione di fermarsi: nuova ondata di contestazioni nei confronti del governo del premier Rama. Le richieste sono chiare: un governo transitorio che prepari le elezioni anticipate. Ma dalla protesta civile è nata un’ondata di tensioni culminata negli scontri e negli assalti al palazzo del governo. Le forze dell’ordine hanno fatto ricorso in più occasioni a lacrimogeni e idranti per sedare gli animi. La comunità internazionale ha preso una posizione netta sulle violenze, ma il leader dell’opposizione Basha ha già affermato che «la battaglia per cacciare via Rama non si fermerà», come riporta l’Ansa. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sulla situazione a Tirana.