E’ notizia di oggi la fine delle esercitazioni militari congiunte tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud che tradizionalmente si svolgono in primavera. Le due potenze si sono impegnate reciprocamente a interrompere questa tradizione che per la Corea del Nord e lo stesso Kim Jong-un appariva come una vera e propria minaccia. La decisione è giunta dopo il summit in Vietnam tra Kim e Trump in parte definito fallimentare ma che tuttavia così parrebbe non essere. Alla base della fine delle esercitazioni congiunte ci sarebbero ragioni di carattere economico e di politica estera, come evidenzia Giornalettismo.com. Le medesime esercitazioni, Key Resolve e Foal Eagle, coinvolgevano annualmente 500mila soldati sudcoreani e 30mila americani, troppo costose secondo lo stesso presidente Usa. L’allenamento in parata internazionale aveva fortemente indispettito anche il leader nordcoreano che ha sempre guardato alle esercitazioni come a delle pesanti minacce. Ora però, tutto sembra essere relegato al passato e lo stesso Trump è pronto a guardare al futuro con l’obiettivo di raggiungere la denuclearizzazione della penisola. Niente più esercitazioni su larga scala, dunque. Un modo, questo, anche per rabbonirsi Kim. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“STOP ESERCITAZIONI MILITARI”
Gli accordi in Vietnam non sono arrivati ma per la pace e denuclearizzaione tra Usa e Nord Corea non tutto è stato deficitario dopo il vertice di Hanoi: con una mossa anti-stallo emersa nelle scorse ore, gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno annunciato lo stop di tutte le esercitazioni militari degli eserciti alleati ai confini con la Corea del Nord. Il motivo è presto che detto, proprio sostenere la ricerca di una soluzione dello stallo per le trattative sul nucleare di Pyongyang: il ministro della Difesa di Seul, Jeong Kyeong Doo, e il segretario alla Difesa statunitense Patrick Shanahan, hanno deciso dopo un confronto telefonico che le esercizi combinate ‘Key Resolve’ e ‘Foal Eagle’ non avverranno come invece previsto dagli accordi miliari per le esercitazioni annuali. «La nostra decisione riflette il desiderio di ridurre la tensione e sostenere i nostri sforzi diplomatici per ottenere una completa denuclearizzazione della penisola coreana in un modo definitivo e controllato».
LA SCELTA DI TRUMP E LE ULTIME MINACCE
Va detto che già in passato il presidente Trump aveva definito tali esercitazioni con gli alleati sudcoreani come «molto costose» e in qualche modo «provocatrici» nei confronti della Nord Corea: oggi, dopo il fallimento parziale delle trattative con Kim Jong-un, la scelta del Presidente americano è quella di lanciare un segnale “distensivo” per convogliare le prossime mosse diplomatiche tra le due superpotenze nel Pacifico. Come ricorda Repubblica, in particolare ‘Foal Eagle’ era una delle prove di guerra più grandi del mondo: 500mila soldati sudcoreani e 30mila americani coinvolti assieme a bombardieri e sottomarini. Ora viene tutto sospeso, provando a superare anche l’ultima “minaccia” lanciata da Trump contro il regime comunista nordcoreano solo due giorni fa: «Naturalmente ritengo la Corea del Nord responsabile per il maltrattamento e la morte di Otto Warmbier», lo studente americano deceduto negli Usa dopo la lunga detenzione in Nord Corea. Un passo falso per i diplomatici, così come era stato il vertice di Hanoi, ma ora si tenta di superarlo con queste prime mosse anti-stallo e anti-scontro frontale.