Gaza, cristiani stanno “scomparendo”/ Quasi tutti sono fuggiti all’estero: “Qui è come essere in prigione”

- Paolo Vites

Sempre più cristiani lasciano la Palestina: quasi tutti sono fuggiti all'estero. “Vivere qui è come essere in prigione”

cristiani_iraq1R375 Fedeli cristiani palestinesi

I cristiani palestinesi, o arabi, stanno scomparendo dalla Terra Santa. Gli eredi diretti di Gesù e dei primi apostoli, quelli che probabilmente avrebbero più diritto di vivere in Palestina, sono oggi ormai una minuscola minoranza che si restringe sempre più. Ce ne sono solo poche centinaia che ancora vivono nella cosiddetta striscia di Gaza e quasi tutti sperano di potersene andare, schiacciati in un territorio bloccato da ogni parte e costretti a vivere in mezzo alla guerra. Se ne parla in un lungo articolo sul quotidiano inglese The Independent: “Una comunità ridotta in miseria e messa a tacere” dice nell’articolo Nisreen Antoine, una donna cristiana che lavora nell’unica chiesa cattolica di Gaza, la Sacra Famiglia, nessuno nel conflitto tra musulmani e israeliani parla mai dei cristiani. I cristiani palestinesi hanno il permesso da parte di Israele di recarsi a pregare a Gerusalemme o a Betlemme solo due volte all’anno, a Natale e a Pasqua, dice. Sul confine egiziano, il permesso di uscire è concesso solo se ti metti su una lista di attesa il cui posto costa almeno mille dollari, una cifra impossibile per gli abitanti della nazione al mondo con il maggior numero di disoccupati, la Palestina.

UNA NAZIONE PRIGIONE

Prima del 2007, quando Israele ha rafforzato i confini, nella striscia di Gaza vivevano circa 4mila cristiani. Oggi ne sono rimasti 700. “Vivere qui è come essere in prigione” continua la donna “chi riesce a uscire non torna più”. Nisreen non vede la sorella che vive a Gerusalemme da due anni, e lei stessa e la sua famiglia cercano da anni di avere il permesso di andare a vivere in Canada o in Germania. Il modo in cui lo stato israeliano  permette ai cristiani di recarsi a Betlemme e Gerusalemme è una provocazione esso stesso: lo scorso Natale alla famiglia della donna venne accordato il permesso di recarsi a Betlemme solo alla figlia di 7 anni. Come dire: niente permesso per nessuno. La discriminazione verso i cristiani viene applicata anche all’interno di Israele, dove anche lì chi può, se ne va a vivere all’estero e i cristiani sono sempre di meno. E poi c’è sempre la guerra dietro l’angolo: nel 2018 almeno 200 palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani.





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