Gli Stati Uniti hanno denunciato Oracle per discriminazione sessuale e razziale. Un tornado che sta facendo in queste ultime ore il giro dal web, e che in Italia è stato riportato a cascata da numerosi organi di informazione online. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, la denuncia verso il colosso della Silicon Valley, partita dal dipartimento del lavoro Usa, è giunta per via di una diffusa discriminazione nei confronti delle donne ed in particolare delle minoranze etniche, con neri ed ispanici esclusi, ed un differenziale fra stipendi che ammonta addirittura a 400 milioni di dollari. Stando ai dati emersi dopo un’attenta indagine, sui 500 assunti negli ultimi quattro anni a seguito di lavori tecnici, la società avrebbe ingaggiato solamente 5 ispanici e 6 neri, tutti sottopagati, così come vengono regolarmente sottopagati gli 11mila dipendenti asiatici, il cui stipendio mensile è minore dell’8% rispetto ai loro colleghi americani.
ORACLE DENUNCIATA DAL GOVERNO USA
Situazione addirittura peggiore per quanto riguarda le 5000 donne assunte da Oracle, il cui stipendio è di media il 20% più basso rispetto a quello degli uomini, ovvero, 13mila dollari in meno ogni anno rispetto appunto ai colleghi di sesso maschile che svolgono per l’azienda le stesse identiche mansioni. Il dipartimento del lavoro ha di fatto proseguito un’azione di class action intrapresa da 4.200 lavoratrici della multinazionale a stelle e strisce, proprio a seguito di tale discriminazione retributiva. Analizzando le buste paga delle donne, sono emerse una serie evidente di differenze, a cominciare da uno stipendio base più basso del 3.8%, il 13.2% in meno in fatto di bonus, e il 33.1% in meno per quanto riguarda le azioni societarie. Jim Finberg, il legale difensore delle querelanti, ha spiegato che «Le donne vengono pagate meno in tutti i settori. Sono alcune delle statistiche più forti che abbia mai visto, numeri incredibilmente alti».