La vulnerabilità non è solo una ferita, ma può essere anche una risorsa: la riflessione campeggia sul numero 2-2024 della rivista Etica per le professioni, pubblicato in via gratuita da Fondazione Lanza di Padova sul suo sito ufficiale. Sono raccolti i contributi etici e filosofici, oltre che teologici, di insegnanti e ricercatori universitari nel primo anno di studio del progetto triennale promosso sulla questione della vulnerabilità.
Francesca Marin, che coordina il Progetto Etica, teologia e Filosofia per la Fondazione Lanza, ed è insegnante di Filosofia morale al Dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata (FISPPA) all’Università degli Studi di Padova, anche in qualità di curatrice del volume evidenzia come ci sia un obiettivo che accomuna tali scritti: evitare che la vulnerabilità sia associata alla debolezza e impotenza, perché invece può essere trasformata in una potenzialità. Per Marin bisogna allargare il panorama semantico per privare il termine di un significato negativo.
Nel numero in questione viene evidenziata l’analisi dei nessi tra vulnerabilità e riconoscimento, ma anche tra vulnerabilità e responsabilità, da cui emergono i problemi legati dall’accento solo sulla vulnerabilità particolare del singolo. Il pericolo è di segnare una rischiosa linea di demarcazione tra la persona vulnerabile o invulnerabile o il soggetto vulnerato e di rendere la vulnerabilità una condizione che riguarda solo alcune persone.
La vulnerabilità di fatto è diventata una sfida globale, lo dimostra il nostro pianeta, i disastri che lo colpiscono e che ci spingono a dover rivedere il rapporto non solo tra gli uomini, ma anche tra essi e le altre forme di vita, oltre che con l’ambiente, nella speranza di arrivare all’assunzione di una responsabilità tale da salvaguardare la vita in tutte le sue espressioni.
A tal proposito, la professoressa Francesca Marin fa l’esempio della vulnerabilità delle prossime generazioni che, ancor prima di nascere, subiscono violazioni dei diritti fondamentali per le azioni presenti. Comunque, il tema della vulnerabilità richiama anche le riflessioni della Fondazione Lanza con un nuovo ciclo di incontri online che verrà trasmesso in diretta streaming dal 30 gennaio, con cadenza quindicinale.
6 WEBINAR DALLA FONDAZIONE LANZA
Il secondo anno di ricerca – “Vulnerabilità, diritto e diritti” – si occuperà del tema dell’identità del soggetto vulnerabile tramite il diritto e i diritti, una sorta di lente di ingrandimento per tenere alta l’attenzione sul tema della vulnerabilità a tutto tondo. Fondazione Lanza ha messo a punto 6 webinar proprio per chiarire come la questione interagisca con i diritti, anche perché gli aspetti da affrontare non sono pochi. Ad esempio, bisogna capire come la vulnerabilità favorisca il riconoscimento e la promozione dei diritti, come risolvere i conflitti tra diritti e come tutelare la dignità di chi non ha voce.
Trovare risposte alla vulnerabilità e cercare un equilibrio nella tutela dei diritti sono per Matteo Mascia, Leopoldo Sandonà e Francesca Marin, gli organizzatori, una sfida notevole. Gli studi di Fondazione Lanza confermano il proprio approccio non solo interdisciplinare, ma anche trasversale sul tema. Leopoldo Sandonà, che coordina il Progetto Etica e Medicina per la Fondazione Lanza ed è docente stabile e direttore all’ISSR di Vicenza, evidenzia gli “elementi positivo-propositivi” che incrociano l’etica clinica con quella organizzativa.
Matteo Mascia, che coordina il Progetto Etica e Politiche Ambientali della Fondazione Lanza, rimarca la necessità di nuove risposte a livello normativo, politico e culturale a tutela delle persone e della natura, alla luce anche delle diverse crisi dovute alla crisi climatica, all’inquinamento e alla perdita di biodiversità.
Comunque, Fondazione Lanza al termine del webinar organizzerà un evento in presenza. Ad esempio, per il confronto sull’etica dell’alimentazione da affrontare in una giornata studio è stato scelto il tema del cibo in rapporto al diritto alla salute e in riferimento alla sostenibilità ambientale. Se ne parlerà il 13 maggio nella sede della Fondazione Lanza a Padova.