Processo Alberto Tarallo, perché Eva Grimaldi rischia indagine per falsa testimonianza. Ares gate, le dichiarazioni di Rosalinda Cannavò dietro un paravento
EVA GRIMALDI, COS’È SUCCESSO IN AULA
Dalla richiesta di indagare su Eva Grimaldi per falsa testimonianza all’intervento in aula di Rosalinda Cannavò dietro un paravento per non incrociare lo sguardo di Alberto Tarallo. Sono tanti gli spunti e i colpi di scena arrivati dall’ultima udienza sull’Ares gate, il processo che vede accusato di bancarotta il produttore televisivo per il fallimento della società che ha realizzato tante fiction televisive. In aula hanno testimoniato diversi vip, ma la procura di Roma ha chiesto verifiche in merito alle dichiarazioni di Eva Grimaldi, perché l’attrice avrebbe smentito quanto dichiarato precedentemente in fase di indagine.
Come evidenziato da Repubblica, all’inizio aveva attribuito a Tarallo un ruolo importante nella gestione economica della società, poi ha cambiato versione, sostenendo di non aver dichiarato che il produttore aveva usato suoi soldi. Da qui la richiesta della procura di valutare un’eventuale indagine per falsa testimonianza e calunnia, quindi gli atti sono stati trasmessi a Perugia.
LA TESTIMONIANZA DI ROSALINDA CANNAVÒ
Oltre alla Grimaldi, in aula sono stati sentiti anche gli attori Gabriel Garko, Massimiliano Morra, Rosalinda Cannavò e l’ex deputata di Forza Italia Patrizia Marrocco. La testimonianza più rilevante sarebbe stata quella di Cannavò, le cui dichiarazioni al Grande Fratello Vip con Morra avevano fatto scoppiare l’Ares gate. In aula ha chiesto di parlare dietro un paravento, perché avrebbe problemi a guardare il produttore, in merito al quale ha riferito che non poteva tornare a lavorare senza il suo consenso.
L’attrice ha riferito di aver vissuto a casa di Teodosio Losito, compagno e socio dell’imputato, per 7 anni, di essere stata aiutata nei momenti di difficoltà e di ricordare i timori economici della coppia, in particolare durante la realizzazione di “L’onore e il rispetto“, nota fiction di grande successo. Aveva con entrambi un rapporto molto stretto sia a livello personale sia lavorativo, ma per le questioni amministrative si confrontava con Losito, con Tarallo per quelle artistiche.
COSA HA DETTO GABRIEL GARKO IN AULA
Invece, Gabriel Garko ha ricostruito i suoi rapporti con Alberto Tarallo, spiegando di averlo conosciuto nel ’91 durante il concorso di Mister Italia, poi ha ridimensionato le sue dichiarazioni rese durante l’indagine, precisando che quando aveva definito Losito un “prestanome” si riferiva solo alla firma sulle sceneggiature, che in realtà erano scritte dall’imputato. Dunque, ha confermato la centralità del ruolo di Tarallo nella gestione creativa e aziendale della Ares, segnalando – come riportato da Leggo – un rapporto a tratti conflittuale tra l’imputato e il compagno, perché quest’ultimo “si sentiva messo da parte“.
GLI ALTRI INTERVENTI IN AULA
Marrocco ha raccontato che Losito non voleva fare quel lavoro, ma trasferirsi a Milano per scrivere musica e suonare, ma non ne parlava col compagno per non deluderlo. Testimonianze simili sono state fornite da Giuliana De Sio e Massimiliano Morra, secondo cui erano i loro agenti ad occuparsi delle questioni economiche dei loro contratti.
L’attrice ha riferito di aver avuto rapporti marginali con Losito, che ha definito una “sfigura sfocata” ai suoi occhi, perché appunto lo aveva conosciuto molto poco, mentre con Tarallo aveva lavorato in diverse fiction. Di fatto, avrebbe così rafforzato il ruolo di Tarallo nel sistema societario. L’udienza è stata poi rinviata, con diversi testimoni ancora da ascoltare, tra cui Nancy Brilli e Barbara D’Urso.