A NOOS l'approfondimento sui cacciabombardieri F-35: cosa sono e come funzionano gli aerei militari stealth, facilissimi da guidare
La puntata di questa sera di “NOOS – L’avventura della conoscenza” – il programma in onda nella prima serata di Rai 1, a partire dalle 21:25, con la conduzione di Alberto Angela – parlerà, tra le altre cose, anche dei sofisticati cacciabombardieri F-35 in dotazione all’Italia e a decine di altri paesi nel mondo, tra i più sofisticati in uno alle aeronautiche militari e che hanno completamente rivoluzionato il concesso di guerra aerea.
Nati ufficialmente nel 2001 dopo un lungo bando indetto dal Ministero della Difesa statunitense, i cacciabombardieri F-35 sono prodotti dall’azienda Lockheed con motori della Pratt & Withney, prodotti con il supporto di General Electric: di fatto, si tratta dei primi caccia di quinta generazione in grado di coadiuvare le esigenze di “semplicità” alla guida per i piloti, di invisibilità ai sistemi radar degli altri paesi e di efficienza in battaglia.
Dotati – nei loro tre differenti modelli – di un totale di 11 punti di attacco per gli armamenti, possono trasportare agilmente in volo fino all’obbiettivo un massimo di quasi 2mila 600 chili di carico: ovviamente la tipologia di armamenti dipende dalla missione che il cacciabombardiere F-35 sta andando a compiere; ma l’aspetto interessante è che oltre a permettere l’alloggio dei classici missili balistici aria-aria, possono essere dotati anche di bombe da sgancio che non sacrificano l’invisibilità del velivolo.
Come funzionano i cacciabombardieri F-35: il sensor fusion che semplifica la guida per i piloti
L’aspetto, però, decisamente più interessante dei cacciabombardieri F-35 è la loro anima tecnologica che ha semplificato notevolmente la vita dei piloti: sui mezzi simili precedenti – dalla quarta generazione alla prima -, infatti, oltre a dover effettivamente guidare il cacciabombardiere, il pilota era costretto anche a identificare le numerose informazioni che riceveva sugli display interni, prendendo decisioni potenzialmente critiche (come direzionare un attacco, o schivarne uno) solamente in base alla sua capacità di tenere sott’occhio ogni aspetto.

Invece, i cacciabombardieri F-35 sono dotati di un sistema chiamato sensor fusion che integra tutte le informazioni – tra le comunicazioni con i compagni di volo e le torri di comando, i dati raccolti dai radar e quelli dei sensori avionici – in un unico schermo, trasmettendole anche direttamente la casco del pilota: il grosso vantaggio è che in una breve sintesi più semplice da interpretare, fornisce immediatamente tutte le informazioni più importanti; riducendo notevolmente lo stress operativo per il pilota.
Grazie ai sensori e alle tecnologie di ultimissima generazione, i cacciabombardieri F-35 – inoltre – hanno una guida in larghissima parte autonoma, in grado di gestire (sempre senza il supporto del pilota) anche i difficilissimi atterraggi sulle portaerei: un aspetto che permette, ancor di più, al pilota di concentrarsi sulla sua missione e di interpretare le informazioni fornite dai sensori; senza dimenticare che questi ultimi gli permettono di avere visibilità anche nei punti ciechi del velivolo.
