Sopravvissuto ad un incidente spaventoso con la sua Alfa Romeo, Zhou Guanyou ringrazia l’halo, quella specie di “aureola” che in realtà è un sistema in titanio che protegge la testa dei piloti. “Ricordo tutto. In quegli istanti pensavo all’impatto finale. Mi ha salvato l’halo”, racconta il pilota cinese a La Stampa. Il suo terribile incidente dimostra che gli sforzi di Fia e Formula 1 per rendere sicure le monoposto danno risultati concreti. Ma ringrazia anche commissari ed equipe medica per la rapidità con cui lo hanno soccorso. “Sto bene e sarò in pista in Austria nel fine settimana. Mai stato così entusiasta di rimettermi al volante”.
Nell’intervista Zhou Guanyou parla anche di Antonio Giovinazzi, pilota di cui ha preso il posto. “I fan hanno reagito un po’ male, ma lo posso capire, avevano perso il loro pilota, però non sono io ad aver preso il posto a qualcuno. Ora che mi hanno visto in pista ho tanti tifosi italiani”. Per quanto riguarda l’Italia, Zhou Guanyou è attratto da moda e design. “Avete dei grandi stilisti”. Invece quando si arriva alle pagelle, si dà un 6 per i risultati che sta ottenendo con l’Alfa Romeo in Formula 1 e un 7 “o forse anche un 8”, per come è riuscito a migliorare il suo rendimento.
ZHOU GUANYOU “VERSTAPPEN O LECLERC? PREVARRÀ…”
Preferisce non sbilanciarsi, invece, Zhou Guanyou sul duello tra Max Verstappen e Charles Leclerc. Se però deve fare un pronostico, indica il campione del mondo in carica in Formula 1 come il favorito. “Credo che prevarrà Verstappen, anche se mi piacerebbe che ci fosse un vincitore diverso ogni anno. La Ferrari ha troppi problemi di affidabilità, la Red Bull ha una monoposto migliore”. Se quando vede quelle monoposto negli specchietti cerca di non rovinare le loro gare, con le Mercedes invece “qualche volta mi sono divertito a lottare”.
Nell’intervista a La Stampa c’è spazio anche per una battuta sulla Russia, ma Zhou Guanyou ha precisato riguardo la cancellazione del Gp di Sochi: “Non voglio dire niente sull’argomento perché non sono io a decidere, ma i governi. Ogni Paese ha i suoi diritti. Come Formula 1 stiamo seguendo il resto del mondo. Sono scelte globali, non voglio essere coinvolto”. Infine, su Lewis Hamilton ambasciatore dei diritti umani: “Sta facendo un gran lavoro per rendere questo sport migliore. (..) È in grado di indirizzare le nuove generazioni”.