Emergono nuovi dettagli su quanto accaduto in provincia di Milano, dove una ragazza ha pianificato con l’aiuto del fidanzato ed un amico un vero e proprio raid ai danni di un 19enne accusato di averla stuprata. All’epoca, racconta Corriere della Sera, la giovane ha appena 17 anni e dopo la violenza subita non trovò la forza per raccontare nulla ai genitori o denunciare l’accaduto. E così, con la complicità del nuovo fidanzato e di un amico comune, la ragazza ricontatta l’ex compagno di classe, un 19enne pachistano, attirandolo in una trappola. Il finale è drammatico per tutti i protagonisti di questa folle vicenda: il pachistano accusato dello stupro si salva per miracolo ma insieme alla ragazza ed ai suoi due complici finiscono tutti ai domiciliari. E’ stato proprio nel corso dell’interrogatorio con i carabinieri che la ragazza ha denunciato per la prima volta lo stupro di gruppo subito nel gennaio 2019: “Avevo bevuto molto”, ha riferito. Dell’ex compagno e dei suoi amici si fidava. Poco credibile, invece, la versione dell’accoltellamento: “Volevo comprare da lui l’iPhone e darlo al mio fidanzato. Lui però ha cercato di mettermi le mani addosso e il mio ragazzo e il mio amico sono intervenuti, ma lui era armato”, ha riferito. Poi, secondo la ragazza ed i suoi complici, era stato il 19enne a ferirsi accidentalmente da solo. Una versione che cozza con i messaggi Whatsapp rinvenuti e dai quali emerge la sete di vendetta della giovane. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RAID CONTRO 19ENNE: L’AVEVA STUPRATA UN ANNO PRIMA
Vittima di una violenza sessuale di gruppo, una ragazza fa accoltellare 19enne per vendetta. È accaduto a Novate Milanese, dove la vittima dello stupro ha pianificato insieme al fidanzato e ad un amico un agguato per vendicarsi della violenza subita un anno prima. E quindi uno dei responsabili della stessa è stato accoltellato. Ora i tre ragazzi autori dell’aggressione per vendetta sono finiti ai domiciliari, dopo essere stati arrestati dai carabinieri di Rho con l’accusa di tentato omicidio, tentata rapina e porto abusivo di armi. Ma anche i responsabili della violenza sessuale di gruppo sono finiti in manette. Si tratta di tre pachistani maggiorenni, che sono stati a loro volta arrestati dai carabinieri di Rho e messi ai domiciliari per lo stupro. La violenza sessuale risale al gennaio 2019, dopo una serata in discoteca. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, li aveva invitati a casa sua dove però si erano approfittati di lei. Così la giovane ha deciso di pianificare la vendetta. Il fatto è avvenuto il 12 novembre scorso, alla stazione ferroviaria della cittadina in provincia di Milano. E se il 19enne non fosse stato operato d’urgenza all’ospedale Niguarda, sarebbe morto.
MILANO, 17ENNE STUPRATA FA ACCOLTELLARE 19ENNE PER VENDETTA
Il 19enne pachistano fu trovato seduto su una panchina della stazione con una profonda coltellata al fianco. E fu quindi soccorso dal 118. Dalle indagini che ne seguirono è emerso che era stato aggredito da due ragazzi mentre si trovava in compagnia di una minorenne. Quest’ultima, che era stata inizialmente ascoltata come testimone, ha spiegato di aver incontrato il giovane per comprare un iPhone da regalare al fidanzato, rivelando anche che quel venditore aveva abusato di lei alcuni mesi prima. Quindi il fidanzato e l’amico avrebbero sorvegliato l’incontro, sapendo della violenza, e quando il pachistano ha provato a molestarla di nuovo, i due sarebbero intervenuti dando il via alla colluttazione. A quel punto, ha raccontato la ragazza, il pachistano avrebbe estratto un coltello e nella concitazione si sarebbe ferito da solo in maniera accidentale. I ragazzi hanno confermato questa versione, che però è stata smentita dalle indagini, da cui è emersa la vendetta della giovane ragazza stuprata. Avevano architettato un piano per vendicarsi, ma pensavano di provocare solo una ferita che invece poteva rivelarsi letale.