Torna in onda questa sera il programma ‘Un giorno in pretura’ che vedrà come protagonista l’omicidio di Fabrizio Piscitelli – meglio noto con il suo alias di battaglia ‘Diabolik’ – e tutto il lungo processo che ne è scaturito incentrato attorno alla figura dell’argentino Raoul Esteban Calderon (di fatto l’unico imputato) ora condannato all’ergastolo: al di là del processo e dell’omicidio – che comunque troverete affrontati in altri articoli già pubblicati tra queste stesse pagine -, qui vorremmo soffermarci sulla figura di Fabrizio Piscitelli per cercare di rispondere alla domanda “chi era” partendo dalla sua vita privata ed arrivando fino alle tante accuse e condanne a suo carico.
Partendo – appunto – dal principio, per rispondere alla domanda “chi era Fabrizio Piscitelli” non possiamo che partire dal dire che è nato (quasi naturalmente) a Roma nel luglio del 1966, quasi ironicamente da un padre ispettore di polizia: la storia di ‘Diabolik‘ perché è saldamente legata a quella della nascita del gruppo ultras della curva Nord della Lazio noto come ‘Irriducibili’ che risale all’ottobre del 1987 e al quale il futuro capo della curva era presente.
Chi era Fabrizio Piscitelli: la scalata criminale di ‘Diabolik’ e l’omicidio nel 2019
In quei travagliati anni, Fabrizio Piscitelli iniziò a tessere rapporti con la famiglia malavitosa Senese al punto da crescere al fianco di Gennaro – fratello del boss Michele – e da ‘ereditare’ la sua iconica collanina d’oro quando venne ucciso nel 1997: il primi guai con la giustizia per ‘Diabolik’ – questo un tema purtroppo cardine per rispondere alla domanda “che era” – arrivarono l’anno successivo quando era già a capo degli Irriducibili e aveva conquistato l’intera curva Nord, non a caso con l’accusa di danneggiamento.
Negli anni successivi la scalata malavitosa di Fabrizio Piscitelli fu rapidissima e già nel 1999 fu condannato per traffico di droga; ma le cose si fecero via via più complicate tra il 2013 e il 2015 quando finì al centro di accuse che lo vedevano come il “principale referente di un’organizzazione narcotrafficante autonoma” responsabile di alcune importanti piazze di spaccio romane, e come mandate della tentata estorsione a Claudio Lotito affinché vendesse le sue quote della Lazio ad alcuni imprenditori ‘amici’.
Infine, nell’agosto del 2019 Fabrizio Piscitelli fu ucciso a sangue freddo mentre di trovava al Parco degli Acquedotti romano per mano di quello che si è accertato essere stato proprio l’argentino Raoul Esteban Calderon; mentre resta un mistero il mandate dell’omicidio, con le indagini che a più riprese hanno ipotizzato sia stato proprio quel Michele Senese che l’ha avviato alla malavita e dare l’ordine, forse a causa di un debito d’onore legato a quello spaccio che per ‘Diabolik’ era tanto importante.