Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, intervistato dal quotidiano Avvenire ha anticipato il piano del governo per limitare il sovraffollamento nelle carceri italiane e favorire una maggiore rieducazione dei detenuti. L’accesso agli sconti di pena sarà facilitato grazie ai provvedimenti che velocizzeranno le procedure di richiesta ed accoglimento per chi vuole fare ricorso alla possibilità di entrare nelle comunità di rieducazione. In questo modo, come afferma il senatore, si potrà affrontare il problema del complicato iter burocratico che oggi pesa su questo tipo di istanze, e libererà i magistrati dagli incarichi alleggerendo il lavoro dei Tribunali.
Ora infatti, i detenuti non dovranno più presentare l’apposita richiesta per il riconoscimento dello sconto di pena, di 45 giorni ogni sei mesi come previsto già dall’ordinamento giudiziario per chi mantiene una buona condotta. La novità quindi è che non ci sarà più necessità di fare domanda, il beneficio sarà automatico, salvo che al magistrato arrivi una segnalazione per condotta scorretta. Come afferma il sottosegretario: “L’obiettivo è garantire l’efficienza dell’esecuzione penale, senza premi, ma nel rispetto dei diritti del detenuto, del personale, facendo funzionare meglio il sistema.”
Misure anti affollamento carceri, Ostellari (Sottosegretario Giustizia): “20mila detenuti saranno trasferiti nelle comunità educative”
Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha illustrato il piano del Ministero per favorire lo sconto di pena ai detenuti che mantengono una buona condotta. Niente più istanze e beneficio automatico di 45 giorni ogni sei mesi a meno che non ci siano segnalazioni. Oltre a questo c’è la volontà di intervenire anche a salvaguardia della polizia penitenziaria, che ultimamente sta mostrando un certo malessere per lo stress lavorativo al quale è sottoposto il personale, dimostrato anche da alcuni casi di suicidio. Per questo è stata pubblicata una circolare che prevede il divieto di circolazione libera all’interno dei penitenziari dei detenuti pericolosi, ed in casi estremi anche il trasferimento fuori regione.
Tornando alla questione della funzione rieducativa del carcere, Ostellari conferma che, grazie alle nuove misure anti affollamento circa 20mila detenuti, prossimi al fine pena, potranno subito entrare nelle comunità educanti. E favorirà anche il risparmio visto che: ” In regime detentivo un recluso costa 150 euro al giorno, mentre in comunità circa 30“. Come conclude il Senatore: “La pena serve se rieduca. Però la rieducazione si fa in tre. Stato, Comunità e detenuto“.