Personale numericamente insufficiente, turni massacranti, zero riposi e spesso anche ferie: la crisi della Sanità pubblica non è certo una novità ma per chi lavora nel settore, il collasso è ad un passo. Il governo vuole cambiare rotta e per farlo pensa di aumentare i posti nella facoltà di medicina. Dall’altro lato, però, vuole spingere sul rinnovo del contratto con un accordo che punta a migliorare l’organizzazione delle aziende sanitarie in modo da permettere ritmi di lavoro più sostenibili. Tornando alla prima misura, si parla di un aumento del 30 per cento dei posti nelle facoltà di medicina. Dagli oltre 15 mila dell’anno accademico 2022/23, si dovrebbe arrivare agli oltre 19mila del 2023/24.
Il ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) ha avanzato la proposta – al Gruppo di programmazione per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in italiano e in lingua inglese – di aumentare a 19.944 posti quelli della facoltà di medicina. Il numero è superiore alla richiesta della Conferenza Stato-Regioni su parere del Ministero della Salute (18.133 posti). Terrebbe conto del fabbisogno di nuovi medici emerso dal gruppo di esperti istituito dal ministro Anna Maria Bernini.
4 mila posti in più
L’innalzamento a 19.944 posti nella facoltà di medicina vedrebbe dunque oltre 4 mila posti in più che verranno messi a disposizione degli studenti. Bernini, pochi giorni fa, ha annunciato: “Abbiamo bisogno di medici e soprattutto di medici specializzati in determinati settori. Da settembre mettiamo a disposizione 4 mila posti in più per i corsi di laurea in Medicina e chirurgia, per un totale di 30 mila nuovi ingressi nei prossimi 7 anni. È un’apertura sostenibile e programmata, basata sui fabbisogni futuri”.
Intanto il governo lavora anche sul rinnovo del contratto dei medici, al momento fermo al negoziato l’Aran e i sindacati. Ieri c’è stato il primo incontro e poi si proseguirà martedì e mercoledì prossimo. L’obiettivo è arrivare ad un accordo prima della pausa estiva. Il rinnovo riguarda 130 mila medici che avranno aumenti tra i 200 e i 240 euro al mese: saranno versati anche gli arretrati che possono arrivare anche a 9 mila euro lordi essendo il contratto relativo al triennio 2019-2021.