I ristoratori chiedono l’intervento del governo per porre fine alla pratica delle recensioni negative, ormai senza controllo e molte volte non veritiere. Si tratta spesso, come sottolinea Gambero Rosso, di giudizi violenti che si trasformano in una vera e propria diffamazione, un problema per ristoranti così come per gli alberghi, che vengono presi di mira in maniera molto vile, senza però capire chi si nasconda dietro tali accuse.
Molti esercenti si sono rivolti agli avvocati presentando querele e denunce ma non è semplice destreggiarsi in un ambito in cui la giurisprudenza sta trovando diversi ostacoli.«Quello delle recensioni negative, ai limiti della critica o proprio fasulle, è un problema comune. Esistono dei provvedimenti di urgenza per intervenire, ma se la persona che ha scritto non è subito identificabile è molto più difficile», commenta l’avvocata Deborah Bianchi, specializzata in diritto dell’interno, ai microfoni di Repubblica. C’è inoltre da fare i conti con un iter lungo, ovviamente costoso, e dall’esito incerto, ed è per questo che molti ristoratori preferiscono non fare nulla subendo le recensioni fake e gli attacchi gratuiti. Servirebbe quindi un intervento del legislatore a riguardo.
FALSE RECENSIONI ONLINE, RISTORANTI CHIEDONO INTERVENTO GOVERNO: IL FENOMENO DELL’ASTROTURFING
«Se la recensione è negativa pesa molto. Possono essere d’aiuto, ma pure un ricatto — le parole di Francesco Bechi, presidente Federalbeghi Firenze sempre a Repubblica — C’è chi ha fatto denunce per diffamazione, ma il rischio è di andare avanti per anni, mentre il danno che si subisce invece è immediato». Il fenomeno delle recensioni fake viene definito “astroturfing” e si fa riferimento a soggetti che non hanno mai pranzato al ristorante in questione o non hanno mai alloggiato nell’albergo, ma che recensiscono comunque negativamente la struttura.
Si tratta di un danno importante visto che oggi il 65% delle persone sceglie un ristorante o un hotel in base alle recensioni, di conseguenza si capisce quale sia l’impatto di questi giudizi fake. Secondo Gambero Rosso si tratta solitamente di competitor scorretti e di hater, coloro che si nascondono dietro le recensioni negative: così facendo peggiorano ingiustamente l’immagine del ristorante preso di mira.
FALSE RECENSIONI ONLINE, RISTORANTI CHIEDONO INTERVENTO GOVERNO: IL CASO DI UN RISTORATORE DI SCANDICCI
«Il mondo della ristorazione sta cambiando in tutto, anche in questo. Prima magari ci si confrontava con i clienti in presenza. Ora alcuni stanno zitti, poi vanno a casa e si sfogano con la tastiera», aggiunge Paolo Raveggi, titolare della Trattoria Locanda Dino di Scandicci, a Repubblica. Il ristoratore si è già rivolto due volte al suo avvocato per tutelarsi, la prima volta nel 2020, una querela il cui esito è ancora atteso, e poi a fine febbraio scorso «per via di una recensione che ci accusava di avere il cibo riscaldato da giorni e di averlo tenuto in un frigo poco pulito», parole ritenute dal ristoratore delle ingiurie senza prova.
Secondo quanto scrive Gambero Rosso dietro a queste false recensioni esiste un vero e proprio racket “fatto di ricatti e minacce ai danni dei ristoratori che vengono di fatto costretti a pagare per avere delle valutazioni favorevoli sulle piattaforme digitali più utilizzate dai clienti, Google e Tripadvisor, per capirci”. Si tratta di review fake dietro compenso che viziano il mercato, danneggiando un’attività e ingannando il cliente.