Entro l’estate dovrebbe arrivare un disegno di legge per aiutare famiglie e piccole imprese alle prese con crediti deteriorati. L’annuncio è arrivato dal ministro delle Attività produttive Adolfo Urso e intende muoversi nei confronti delle famiglie e dei piccoli imprenditori sovraindebitate dai fondi che acquistano i crediti non performanti.
Tali crediti non performanti, che schiacciano famiglie e imprese sovraindebitate, nel concreto sono mutui e prestiti che le banche non considerano più recuperabili e che per legge, in modo da non averli più a bilancio, gli istituti bancari svendono a fondi specializzati di proprietà di grandi speculatori internazionali. Questi ultimi spesso svendono gli immobili ipotecati, che in molti casi sono prime case, esercizi commerciali o laboratori artigianali, mettendoli all’asta. Uno scenario drammatico che però rischia di essere aggravato ulteriormente dalla crisi degli ultimi tre anni, tra gli effetti ancora pesanti della pandemia e le conseguenze della guerra in Ucraina. La Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, attraverso i dati raccolti svela un quadro che comprende quasi un milione di famiglie italiane sovraindebitate che non riesce più a pagare le rate per mutuo e prestiti. Si tratta di una cifra pari a quasi 15 miliardi e la causa è da ricercarsi nell’aumento del costo del denaro, così come nell’incremento dei tassi e l’inflazione.
Famiglie e imprese sovraindebitate: “palude normativa come negli anni ’90”
Famiglie e piccole imprese sempre più sovraindebitate. In loro soccorso dovrebbe intervenire un disegno di legge atteso entro l’estate 2023. I dati raccolti ed elaborati da Fabi parlano di 6,8 miliardi di euro di rate di mutui non pagati. “Siamo in una palude normativa e giurisprudenziale – spiega al quotidiano Avvenire Giovanni Pastore di Favor debitoris, che collabora con il tavolo del sovraindebitamento alla Cattolica – Oggi siamo in una situazione uguale a quella dei primi anni ‘90, quando non era ancora stata approvata la legge sull’usura e i debitori non avevano protezione”.
A oggi, Pastore invoca “una legge sui crediti non deteriorati che in silenzio stanno gettando sul lastrico famiglie e piccole imprese” poiché “come con la legge 108 del 1996 si uscì dalla confusione e dall’opacità stabilendo un tasso sopra al quale era indiscutibile l’usura, così oggi va trovata una modalità con le quali il debitore meritevole possa acquistare il suo credito al prezzo a cui viene venduto alla speculazione internazionale. Questa semplice legge sottrarrebbe centinaia di migliaia di famiglie alla perdita della propria abitazione e decine migliaia di imprese al fallimento”. Risultando inoltre utile “allo stato italiano limitando fortemente le perdite di imposte perché questi fondi hanno sede nei paradisi fiscali”.