Alfio Krancic, vignettista satirico storicamente allineato alla destra e che fino a poche settimane fa lavorava per il Giornale, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Verità, raccontando il suo lavoro in questo periodo storico “politicamente corretto”, specialmente dal punto di vista del suo allineamento politico. Racconta, innanzitutto, che è stato sollevato dal Giornale per via “di una mia vignetta su Michela Murgia” ritratta, mentre era ancora in vita, “su una lapide con la scritta ‘dopo i porti aperti, cimiteri aperti’. Qualche giorno dopo”, però, “scompare” e la vignetta viene cestinata.
Insomma, quanto capitato a Krancic non avrebbe propriamente a fare con il politicamente corretto, ma di contro ritiene anche che “l’umorismo nero esiste in tutti i Paesi europei, fa parte del mestiere”. In merito alla sua esperienza di vignettista satirico di destra, racconta, “non è un lavoro facile”, come non fu facile emergere quando iniziò a lavorare. “Dopo il ’68”, ricorda, “la sinistra aveva occupato militarmente anche la satira, usandola come mezzo di lotta politica“, mentre “la desta pensava ad altro”. Un problema, però, che ha accompagnato Krancic fino ad oggi, raccontando di sentirsi “nel cono d’ombra” rispetto ai “disegnatori di sinistra [che] godono della pubblicità assicurata della stampa a loro affine”.
Krancic: “Il politicamente corretto rende difficile fare satira”
“La satira vera”, spiega ancora Alfio Krancic nella sua intervista, “deve perlomeno provare, ogni tanto, a spernacchiare il potere“, ragione per cui dal conto suo non si è mai posto limiti neppure con quegli argomenti “intoccabili”. Il problema maggiore, però, sorge quando il potere “altro non è che il politicamente corretto, e chi lo impone”, con l’esito di rendere ancora più difficile la carriera e la vita di coloro che cercano di ironizzarci sopra.
“Mi becco ogni volta del nazista e dello xenofobo”, racconta Krancic, “ma continuo a pensarla così: oggi non c’è più satira di destra e di sinistra“, mentre a suo avviso chi fa quel mestiere dovrebbe chiedersi se “deve inchinarsi a certo totem, oppure no”. Parlando, invece, brevemente di quali argomenti sono tendenzialmente mal visti nel mondo della satira, non si capacita del perché tra questi ci sia “la Nato”, mentre recentemente sono emerse anche “le politiche sanitarie, il vaccino anti covid, per non parlare delle teorie gender. Chi si avvicina a quegli argomenti”, spiega Krancic, “è morto”.