Arriva la condanna a 4 mesi e 1.000 euro per Fares B. colui che guidava lo scooter quando morì Ramy Elgaml: ecco cosa è successo
È stato condannato per spaccio di droga Fares B., il 22enne di origine magrebina amico di Ramy Elgaml, il giovane morto a Milano dopo un incidente in scooter e un inseguimento delle forze dell’ordine.
Alla guida del mezzo, uno scooterone Yamaha Tmax, vi era proprio Fares B., che nella giornata di ieri, 14 maggio 2025, è stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a quattro mesi di carcere e a una pena pecuniaria di 1.000 euro. Il giovane era stato trovato in possesso di 6 grammi di hashish nel settembre 2022; una quantità ritenuta di lieve entità, da cui la pena contenuta. La sentenza potrebbe tuttavia essere soggetta a modifiche qualora Fares decida di presentare ricorso in appello.
FARES BOUZIDI, CONDANNATO L’AMICO DI RAMY: IL COMMENTO DELLA SARDONE
Sulla vicenda è intervenuta Silvia Sardone, europarlamentare della Lega, che su Instagram ha commentato: “Ricordo che secondo la perizia della procura sulla morte di Ramy, che ha scagionato i Carabinieri, veniva evidenziata la guida spericolata di Fares. Ricordo anche, purtroppo, che la sinistra invece di prendersela con chi non si ferma ai posti di blocco e si rende protagonista di una fuga spericolata, attaccò i Carabinieri”.
Fanpage precisa che Fares B. era stato fermato con la droga nel settembre di tre anni fa. I suoi legali, Marco Romagnoli e Debora Piazza, avevano richiesto la messa alla prova per il reato di lieve entità, come previsto dalla riforma Cartabia, per evitare il processo e ottenere l’estinzione del reato in caso di esito positivo.
FARES BOUZIDI, CONDANNATO: RESPINTA RICHIESTA DELLA MESSA IN PROVA
Tuttavia, il GUP Lorenza Pasquinelli ha respinto la richiesta, determinando l’avvio del processo e la successiva condanna, come chiesto dal PM Giancarla Serafini. Stessa pena per un coetaneo ritenuto complice.
Fares B. sarà nuovamente in aula il prossimo 26 giugno per il procedimento relativo alla morte di Ramy Elgaml, in cui è accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il 24 novembre 2024 il giovane morì dopo un inseguimento dei Carabinieri, in seguito al mancato stop all’alt. La vicenda ha sollevato un ampio dibattito pubblico.