Sta facendo molto scalpore un’intervista che Oscar Farinetti ha rilasciato a Il Fatto Quotidiano circa l’emergenza Coronavirus, e nello specifico su quello che sarebbe il suo rimedio per aiutare nella lotta alla pandemia: questo perché ha esplicitamente detto di pescare soldi dalle tasche degli italiani, affermando che bisognerebbe chiedere al Governo di “prelevare dal nostro conto corrente”. Il fondatore di Eataly, la catena di distribuzione di generi alimentari italiani, non ha usato giri di parole per esporre il suo pensiero: è partito sostenendo che siamo un popolo di grandi risparmiatori, “abbiamo in banca 4117 miliardi di euro” e che, avendo nelle nostre mani “il 5,4% della ricchezza mondiale”, potremmo contribuire versando il 2% dei risparmi mandando nelle casse dello Stato, ha fatto i conti, 82 miliardi. “Una cifra rispettabile con la quale possiamo sfangarla e ripartire”.
Certo, si tratta di una dichiarazione discutibile: per esplicitarla Farinetti ha fatto l’esempio di una famiglia che in situazione di emergenza finanziaria va in banca e preleva i suoi risparmi. Questo del Coronavirus è uno scenario identico e “abbiamo tutti paura di finire con il culo per terra”; la patrimoniale è una sorta di “mostro” che crea angoscia e problemi a tanti, allora il fondatore di Eataly suggerisce di chiamarla con un altro nome ma non vuole negare che l’azione di autotutela sia innegabile. Domanda, ovviamente di rito: in che modo giudicare chi deve mettere cosa? Risposta semplice, almeno per lui: “Chi ha 500 mila euro in banca ne mette 10 mila, che ne ha 5 mila mette 100 euro”. E quando gli viene fatto notare che i ricchi, che possiedono il 60% del risparmio privato, non saranno contenti sostiene che “mica penso che brinderanno, ma fatti due conti ci conviene di più”.
FARINETTI SUL CORONAVIRUS: “QUANDO ARRIVERA’ IL VACCINO…”
Nel suo discorso sull’emergenza Coronavirus, Farinetti ha parlato anche del fondo perduto che sarebbe “diseducativo” e ha lodato il Governo per la formula del prestito a tasso basso; “però rientrare in soli 6 anni è impossibile, bisogna dare un orizzonte più lungo”. L’imprenditore ha rivelato di aver perso il 25% del fatturato e che un altro 30% se ne andrà entro la fine dell’anno; tornando sul discorso del prelievo dalle tasche degli italiani, ha poi affermato che “deve essere un po’ come fece Giuliano Amato nel 1992. Troviamo i modi migliori, ma ci vuole una norma che ci obblighi”, e nel dire questo ha fatto appello al buon cuore degli italiani che, secondo lui, sono generosi e sanno fare la loro parte. Ultima domanda a Farinetti, circa il futuro: “Questa storia finirà, quando arriverà il vaccino faremo tutto ciò che oggi non ci è permesso”. Ma c’è un velo di preoccupazione, appunto, sul momento in cui effettivamente il vaccino del Coronavirus sarà pronto.