Fatima Lofti è la moglie di Massimo Stano, l’azzurro protagonista assoluto della 20 chilometri di marcia maschile alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove ha conquistato una sensazionale medaglia d’oro nella mattinata di giovedì 5 agosto 2021 (poi bissata al femminile, 24 ore dopo, da una straordinaria Antonella Palmisano). La consorte del portacolori italiano è intervenuta quest’oggi durante il programma di Rai Uno “Unomattina Estate”, mediante un’intervista registrata nella quale ha parlato del marito, a cominciare dalla sua impresa sportiva, destinata a rimanere impressa nella memoria collettivo e a riscrivere la storia dell’atletica italiana nella competizione a cinque cerchi.
Quando Stano ha tagliato il traguardo e ha trionfato, la sua Fatima ha rivelato che aveva in braccio la loro bambina e ha iniziato a saltellare per casa insieme a lei. Alla vigilia della partenza per il Giappone, il marciatore aveva sensazioni positive e aveva scommesso su una sua medaglia, ma riteneva che i suoi rivali di nazionalità cinese e nipponica fossero un gradino superiori a lui. Invece, l’asfalto ha restituito tutt’altra verità a lui e all’intero Belpaese, che ha esultato all’unisono a braccia alzate al suo arrivo.
FATIMA LOFTI, MOGLIE DI MASSIMO STANO: “UN MARITO E UN PADRE FANTASTICO”
Nel prosieguo del suo intervento televisivo, Fatima Lofti, consorte di Massimo Stano, ha rivelato gli aspetti caratteriali tipici di suo marito: “Massimo è una persona molto determinata, infatti alle Olimpiadi ha vinto con la testa. È un marito fantastico, mi aiuta molto con la bimba. Scherzando, gli dico sempre che gli manca il seno per essere la mamma perfetta. Per me e per la bambina è speciale”.
Qual è stato l’ingrediente segreto che ha consentito al nostro atleta di vincere la 20 chilometri di marcia in occasione della kermesse in corso di svolgimento nella terra del Sol Levante? La moglie Fatima non nutre dubbio alcuno in riferimento a tale interrogativo: “Massimo ha vinto grazie ad anni di sacrifici. Ci siamo trasferiti dalla Puglia a Milano. Siamo stati 4 anni lì e poi siamo andati a vivere a Roma. Un giorno, al termine della sua carriera sportiva, vorremmo fortemente tornare a vivere in Puglia”.