Come risolvere la crisi del MoVimento 5 Stelle? Con Maria De Filippi. Lo sostiene Giovanni Favia, che ha parlato a Il Giornale dello scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. «Volevano fare la rivoluzione, sono finiti a litigare come a Uomini e Donne, ci vorrebbe la De Filippi a fare da paciere», ha dichiarato colui che è uno dei primi espulsi M5s. Per Favia non c’è nulla di politico in quello scontro. «Quello tra Grillo e Conte è uno scontro narcisistico, di personalismi, non c’è nessuna contesa politica dietro». Prima della pandemia affermava che i grillini «avevano ammainato la bandiera del cambiamento e stavano contando i soldi». Ora invece sono andati oltre: «Siamo al reality show». E quella di Grillo e Conte è solo l’ultima puntata. Il giudizio di Giovanni Favia sull’ex premier è durissimo: «Un nulla cosmico condito da frasi da Baci Perugina che ha affossato l’economia italiana ma è riuscito a farsi passare da statista facendo leva sulla parte più suggestionabile e fragile dell’elettorato».
Giovanni Favia fu cacciati proprio da Beppe Grillo, ma nonostante ciò lo preferisce a Giuseppe Conte. «Ero molto legato a lui, pensavo fosse una persona in buona fede, certo meglio lui di Conte che rappresenta l’incravattamento fasullo del movimento, lui e Di Maio sono degli opportunisti che farebbero di tutto per il potere e la carriera». Pur parlando di «follia» in riferimento a Grillo, ha riconosciuto il fatto che abbia «costruito qualcosa, è andato controcorrente, ha anche perso economicamente con la politica, questi invece sono dei burattini senza nessun ideale, solo la ricerca di consenso, è la politica che diventa reality».
FAVIA SU SCONTRO CONTE-GRILLO E L’OMBRA DI DI MAIO
In questo contesto Giuseppe Conte da trasformista quale ritiene che sia può trovare il suo spazio: «Conte è perfetto per un club di scambisti, essendo il nulla politico si adatta a tutto, è cattolico ma anche laico, populista ma anche europeista. Tutto per la cadrega. Si è incuneato in un governo debole, raccomandato da Bonafede, perchè ha capito che per lui poteva essere una opportunità. Ha fatto finta di essere un agnello ma invece era un lupo affamato di potere». Per Giovanni Favia il tentativo era quello di fare fuori Beppe Grillo. «Conte e Casalino sono sicuramente più abili di lui, lo stanno logorando, hanno i parlamentari dalla loro parte». Nell’intervista a Il Giornale ha parlato «parassiti che hanno vinto la lotteria Win for Life». Quindi ha attaccato M5s: «È il partito più personalistico che ci sia, è un comitato di affari, affarucci miseri, stipendi, rimborsi, poltrone. La cosa più assurda è leggere che Di Maio viene classificato come neutrale». Invece è colui che ha da guadagnarci dall’affossamento di Conte. «Il maestro di paraculismo. Lui sta fermo e aspetta che Conte e Grillo si scannino, e si indeboliscano a vicenda». Da come lo descrive, il M5s è un covo di serpi. «Chi aveva un minimo di onestà intellettuale è scappato da quella banda lì, o è stato cacciato. Sono rimasti solo gli opportunisti, che alla fine si scannano sempre tra di loro». Eppure il seguito non manca, anche se è in calo: «Perché i loro fan vivono in una bolla autorefenziale, sui social. Se gli pisciano in testa e gli dicono che piove loro ci credono». Infine, sul destino del Movimento 5 Stelle: «Può essere, ma non cambierebbe molto. Si sono alleati con tutti, vuoi che non trovino un accordo tra loro?».