Il governo punta a rendere Piazza Affari più attrattiva. Questa la missione del ddl Capitali varato ad aprile, che propone una serie di modifiche “per offrire un contesto più snello e favorevole a quei soggetti che oggi faticano a entrare sul mercato”, la conferma del sottosegretario al ministero dell’Economia Federico Freni ai microfoni de Il Giornale.
Uno dei primi punti toccati da Federico Freni è il fenomeno del delisting: “Il delisting è un problema diffuso ovunque, ma soprattutto in Italia. Il nostro mercato è meno attrattivo rispetto a quelli degli altri Paesi europei. La nostra idea è favorire la permanenza sui listini e la quotazione delle imprese facilitando l’accesso ai mercati. Vogliamo offrire un contesto più snello e favorevole a quei soggetti che oggi faticano a entrare sul mercato”.
Il punto di Federico Freni
Federico Freni ha sottolineato l’importanza di concentrare nel comparto pmi le migliori energie del Paese in termini di investimento, così da superare anche la storica banco centrica nelle imprese, aprendo il mercato a equity e debito differenziati. Poi l’intervento sull’ampliamento della leva del voto plurimo: “Il rafforzamento del voto plurimo va inquadrato in un’ottica comunitaria, cioè di allineamento alle prassi di altri Paesi. Sottolineo, però, che è stato previsto solo per le società quotande e non per quelle già quotate: potrà usufruirne solo chi entra. Per le società già quotate restano in vigore le regole preesistenti. Mi preme evidenziare il duplice obiettivo che si pone questo disegno di legge: l’imprenditore sa che, in questo modo, non sarà mai ostaggio delle minoranze nonostante la quotazione, mentre gli azionisti sapranno già fin dall’inizio chi avrà in mano le sorti dell’azienda”.