FEDEZ SPIAZZA AL CONGRESSO DI FORZA ITALIA
Qualcuno lo ha già definito trasformista per le bordate rivolte alla sinistra. Di sicuro, è destinata a far discutere la presenza di Fedez alla convention dei Giovani di Forza Italia, che si è tenuto a Roma. Ne è consapevole lo stesso rapper, che, d’altra parte, ha voluto dimostrare apertura al confronto con mondi politici diversi e ribadire il suo impegno per temi sociali, come la salute mentale.
Comunque, il suo attacco alla politica è stato trasversale, perché ha criticato anche la destra, oltre alla sinistra, ritagliandosi una posizione indipendente e fuori dagli schemi, ma anche cercando di superare lo stereotipo del “rapper di sinistra radicale”, esprimendo un pensiero più sfaccettato e pragmatico.
Presentato da Giuseppe Cruciani de La Zanzara, Fedez ha evidenziato di non essersi mai tirato indietro dal confronto con chi ha idee diverse dalle sue, citando l’esempio di Vannacci. Ha anche rivelato di aver constatato che, quando invita ospiti con posizioni di destra al suo podcast, la controparte di sinistra si rifiuta di confrontarsi.
Pur precisando che attualmente non voterebbe per nessuno, l’artista ha lanciato una critica al sindaco di Milano, Beppe Sala, dicendosi contento del fatto che manchino due anni per cambiare sindaco e che quello attuale non si possa ricandidare, perché “un sindaco influencer anche no”.
LE PERIFERIE E LA SALUTE MENTALE
Durante il suo intervento, Fedez ha parlato anche di zone difficili come le periferie e dei suoi progetti, come quello per la riqualificazione del parco di Rozzano, ma ha anche colto l’occasione per suggerire di organizzare eventi non solo in centro e di lanciare centri di aggregazione per giovani.
Un altro tema sociale a cui Fedez tiene è quello della salute mentale, che è un lusso in Italia, mentre non dovrebbe esserlo. Il lavoro da fare è importante, visto che il bonus psicologo, per Fedez, non è sufficiente, ma lui è comunque pronto a fare la sua parte: del resto, questa battaglia non ha colori politici.
IL RETROSCENA SU ELON MUSK
Infatti, ha ricordato quanto fatto con l’ex moglie Chiara Ferragni durante la pandemia Covid, contribuendo alla realizzazione del reparto di terapia intensiva al San Raffaele. In tale occasione, Fedez ha pure svelato di aver ricevuto una telefonata dalla famiglia del magnate Elon Musk, che voleva donare respiratori. Quindi, si è messo a disposizione, poi però ha contattato Di Maio dicendogli che doveva vedersela lui.
Tra l’altro, si è anche preoccupato di capire perché la cognata di Elon Musk avesse contattato lui, anziché il ministro degli Esteri, scoprendo che la famiglia si fidava più di lui che del governo.
DALLE INTERCETTAZIONI ALL’ATTACCO A TRAVAGLIO
Tornando a questioni più politiche, Fedez ha ammesso di aver cambiato idea sulle intercettazioni, perché ha compreso che possono essere usate per costruire false narrazioni “e mistificare la realtà in modo incredibile”.
Ma Fedez,ha criticato anche Marco Travaglio per il libro scritto su Silvio Berlusconi, per il quale ha rievocato la nota immagine della sedia, un gesto inutile per il rapper, se non per le sue tasche, e di conseguenza spiacevole.
Quella di Fedez non è una svolta a destra, ma la dimostrazione di poter dialogare anche con chi è molto distante da lui, anche perché la sua priorità sono i problemi concreti, in particolare quelli che riguardano i più giovani e i più fragili.
Dunque, l’artista ha mostrato un’immagine più libera e una maturità politica rispetto al passato, mettendo così in crisi chi è pronto a etichette facili per incasellare in campi ideologici.