Felipe Massa ha ufficialmente fatto causa alla FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobilismo, e alla FOM, la Formula One Management, in merito alla ben nota vicenda del Crash Gate del Gp di Singapore del 2008. L’ex pilota Ferrari, che proprio in quella stagione sfiorò il titolo mondiale perdendolo all’ultima gara, si sente derubato di conseguenza ha deciso, con il suo pool di avvocati, di citare direttamente quelli che secondo lui sono i principali responsabili del pasticcio.
In poche parole, secondo il brasiliano, molti erano a conoscenza dell’incidente causato di proposito a Singapore ma non si fece nulla per squalificare i responsabili o comunque annullare il risultato del Gp, cosa che avrebbe in qualche modo aiutato Massa a vincere il titolo. “Ho sempre detto che avrei lottato fino alla fine”, ha detto l’ex pilota Ferrari come si legge su La Gazzetta dello Sport “E dato che Fia e Fom non hanno mai fatto nulla sulla questione, cercheremo di avere giustizia in tribunale”.
FELIPE MASSA FA CAUSA A FIA E FOM PER IL CRASHGATE 2008: COSA ACCADDE
I fatti sono purtroppo ben noti. Il 28 settembre di 16 anni fa, in quel di Singapore, la vittoria venne ottenute nel Gp locale da Fernando Alonso su Renault. Un successo del pilota spagnolo che sembrava un capolavoro di strategia, ma che in realtà nasconse uno stratagemma tutt’altro che legale: un incidente volontario di Nelson Piquet junior contro il muro, da qui il famoso crash gate.
Conscio di quanto sarebbe accaduto, per lo meno secondo quanto emerso da una indagine apposita, lo spagnolo aveva anticipato gli avversari, andando ai box per fare il rifornimento al dodicesimo giro. Di fatto Alonso riuscì ad anticipare il caos che si sarebbe verificato di lì a dopo, e che ha visto tra l’altro lo stesso Massa essere vittima di un’entrata ai box tutt’altro che usuale, portandosi dietro il tubo della benzina. Alla fine il brasiliano perderà il mondiale a seguito di un altro caotico Gp, quello del Brasile, in favore di Lewis Hamilton.
FELIPE MASSA FA CAUSA A FIA E FOM PER IL CRASHGATE 2008: LE PAROLE DI ECCLESTONE
A settembre 2009 emerse poi la verità. La Renault aveva creato di proposito il “crash” per favorire appunto Alonso, con due anni di squalifica per la scuderia e altri di inibizione per Pat Symonds e Flavio Briatore ai vertici della squadra francese all’epoca. Il risultato di Singapore non viene però modificato e oggi il brasiliano chiede giustizia: vuole che venga ritenuto campione del mondo e un congruo risarcimento a fronte di danni morali e materiali.
La decisione di Massa di muoversi legalmente venne presa dopo alcune dichiarazioni rilasciate da Bernie Ecclestone, ex numero uno del circus, circa appunto quanto avvenne nel 2008 e come il brasiliano fu derubato. Proprio Ecclestone in queste ore ha commentato: “Se me l’avesse chiesto, avrei detto che era la causa era la cosa più giusta da fare. Si lasci che un giudice inglese decida cosa sia giusto e cosa sia sbagliato“, parole all’agenzia di stampa PA.