Non se la passa di certo bene la FIA in questi giorni, e il caso Susie Wolff, la moglie di Toto Wollf, accusata dalla Federazione, poi di fatto difesa a spada tratta da tutte le scuderie, sembrerebbe essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In segno di protesta, anche se la vicenda non è ancora chiarissima, pare che Lewis Hamilton abbia deciso di regalare il premio ricevuto dalla stessa FIA come terzo classificato nel mondale.
Mercedes ha fatto chiarezza spiegando attraverso una breve comunicato che: “Subito dopo aver lasciato il palco, Lewis, come è consuetudine nelle precedenti cerimonie di premiazione, ha accettato l’offerta degli arbitri di inviare il trofeo alla squadra e lo ha consegnato quindi a loro cura. Possiamo confermare che non ha regalato il trofeo a nessuno, come è stato ipotizzato”, ma in ogni caso il giallo rimane e fa comunque capire quanto al sette volte campione del mondo, sempre sensibile a determinati temi, importasse davvero poco del riconoscimento ottenuto.
FIA, LA RIVOLTA DEI TEAM DOPO L’ACCUSA A SUSIE WOLFF: COSA STA ACCADENDO
Tutta colpa, come detto sopra, di alcuni trascorsi fra Hamilton e la stessa Federazione, ma anche delle accuse pesantissime rivolte a Susie Wollf, che avrebbe avuto accesso a conoscenze riservate da parte dei vertici della Formula 1 e condivise con il marito, Toto Wolff. Nel mirino della critica anche come la notizia sia diventata pubblica, di fatto giunta ai media prima che ai diretti interessati. La FIA forse accortasi di qualcosa che non andava abbia comunicato in via ufficiale 48 ore dopo il fattaccio che non erano “in corso indagini etiche o disciplinari” che “riguardino alcuna persona”, aggiungendo che il sistema di conformità della Formula 1 è “abbastanza robusto da impedire la divulgazione non autorizzata di informazioni riservate”.
Un clamoroso dietrofront quindi, chiaro indizio dello scivolone commesso dalla Federazione, già tutt’altro che inviso alle scuderie e ai team per la volontà di aumentare show e spettacolo ma soprattutto di accrescere il numero di team, con la riduzione dei proventi da spartire fra le varie squadre. Il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeutung ricorda come una volta Max Mosley e Bernie Ecclestone si unirono da solo contro 10 team, vincendo, ma le cose ora stanno andando al contrario: i team si sono uniti contro la FIA, con gli equilibri che si sono quindi incredibilmente spostati dalla Federazione alla Formula 1, da Ben Sulaymen a Domenicali, conclude il giornale teutonico.