I figli di Gemma Capra e Luigi Calabresi: il terzo bimbo prese il nome del papà
L’Italia, negli anni di Piombo, fece i conti con tanti attacchi terroristici. Ad indagare su stragi e mandanti, anche Luigi Calabresi, commissario di polizia milanese che portò avanti vari incarichi per scoprire la verità su vari omicidi. Proprio per la sua “intromissione” in affari loschi, Luigi Calabresi venne ucciso da due uomini con vari colpi di pistola. I mandanti della sua uccisione, però, erano altri: esponenti di Lotta Continua. Il commissario venne ucciso nel 1972 dopo essere stato accusato da alcuni esponenti di estrema sinistra della responsabilità nella morte di Giuseppe Pinelli, anarchico, suicida durante un interrogatorio in commissariato. Con sua moglie, Gemma Capra, aveva avuto tre figli: Mario, Paolo e Luigi. Chi sono i figli di Gemma e Luigi? Scopriamo di più sui tre uomini.
Gemma Capra, nata nel 1946, sposò da giovanissima Luigi Calabresi. Quando l’uomo venne ucciso, la donna era incinta di soli tre mesi. Dopo la morte del marito, si trovò dunque sola a crescere tre bambini molto piccoli. Mario aveva solo due anni e tre mesi, suo fratello Paolo soltanto uno. Sua madre, Gemma, era incinta al terzo mese del terzo figlio, poi chiamato Luigi come il papà.
Chi sono i figli Mario, Paolo e Luigi Calabresi
Gemma Capra si trovò a pochi mesi dalla morte del marito con tre bambini da crescere: Mario, Paolo e Luigi. Il primo aveva solo due anni, il secondo uno e il terzo non era neppure nato quando il padre fu ucciso. Pochi anni dopo, Gemma Capra si risposò con Tonino Milite, poeta, che fece da padre ai tre ragazzi. Il più noto tra i figli di Gemma Capra è senza dubbio Mario Calabresi, giornalista e uomo di grande valore. L’uomo esordì sulle pagine dell’Ansa come cronista parlamentare. Nel 1999 passò poi a Repubblica, diventandone ben presto un punto fermo. Nel 2007 diventò corrispondente per il giornale da New York, per raccontare le elezioni. Nel 2009 fu nominato direttore de La Stampa. Il 31 dicembre 2015 tornò a la Repubblica, quotidiano del quale diventò direttore.
Nel 2007, Mario Calabresi dedicò al papà Luigi un libro dal titolo “Spingendo la notte più in là”. Il titolo si deve ad una delle poesie di Tonino Milite, secondo marito della madre, che fece da padre ai tre ragazzi. Il giorno della sua morte, proprio Mario Calabresi lo descrisse come “poeta, pittore, uomo generoso e creativo” ma anche che “fece da papà a me i miei fratelli portandoci fuori dalla notte”.