Il nome è di fantasia, ma è l’unica cosa non vera di una vicenda che da Salerno inquieta il nostro Paese: viene chiamata Martina la piccola di cui oggi il Giornale racconta l’allucinante storia che l’ha formata e cresciuta in quel di Campania. Una piccola è cresciuta con la mamma e il papà che l’ha riconosciuta, nonostante fosse stata figlia del migliore amico del padre dopo una lunga relazione extraconiugale con la mamma: un segreto mai confessato che sapevano solo le due coppie (coinvolta e connivente anche la moglie del padre biologico di Martina) e che per anni hanno portato avanti “dividendosi” l’accudimento e la crescita della bimba. Una storia da “soap” che si interrompe ad un certo punto quando papà biologico e moglie aspettano il loro primo figlio, ormai insperato data l’età avanzata. L’equilibrio si rompe però perché l’ex amante non ci sta e in maniera alquanto “particolare” si ribella per gelosia anni dopo: «Avrai un figlio da tua moglie, non è più il caso che tu frequenti Martina, nata dalla nostra relazione extraconiugale», gli avrebbe detto la donna secondo le carte processuali in mano al giudice che dovrà dirimere questa complicatissima e assurda vicenda “bi-familiare”.
L’ASSURDA STORIA DI MARTINA
Il padre “cornificato” prova a convincere la moglie e l’amico – che pure gli hanno rovinato una buona parte del matrimonio – che Martina merita di avere di fianco l’amore di tutti: un’amore non può certo essere dimenticato e “abbandonato” solo perché arriva un altro figlio e di contro il desiderio di paternità di chi la figlia l’ha cresciuta sapendo che non è la sua. Una storia incredibile che si intreccia fino, inevitabilmente, ad arrivare al tribunale: la ragazzina viene sottoposta all’ esame del Dna e la conferma è netta, esattamente come quanto denunciato. In un amen Martina diventa da figlia amata e cresciuta da 2 famiglie, una piccola contesa in una diatriba tutt’altro che risolvibile facilmente. Segreti, egoismi, errori e ripicche: una vicenda che non avremmo mai voluto raccontare e che certamente il giudice avrebbe evitato di voler prendere in carico come faldone. Il tutto con la stella polare dell’unica vera innocente di tutta la storia: Martina.