SCONTRO IN FRANCIA SULL’EUTANASIA
La Francia è ancora divisa sul fine vita, ma il presidente Emmanuel Macron torna alla carica con un progetto diverso da quello di François Hollande, la cui riforma ha introdotto la sedazione profonda a specifiche condizioni, opponendosi all’accanimento terapeutico. Non si parlava di aiuto a morire, come fatto invece da Macron, il cui obiettivo è legalizzare il suicidio assistito. Il progetto si è arenato l’anno scorso, ma ora il presidente francese è pronto a tornare alla carica, infatti il disegno di legge è tornato in Aula dopo lo stop dovuto anche alla crisi politica che ha portato alle elezioni.
La novità è rappresentata dalla divisione della proposta in due disegni di legge: uno si sofferma sulle cure palliative, l’altro invece sul suicidio assistito. Stando a quanto riportato da Il Dubbio, non sono emersi ostacoli finora per l’approvazione del primo testo, visto che il consenso sarebbe largo, invece il dibattito si concentrerà sul secondo testo, quello che legalizza il suicidio assistito e l’eutanasia a specifiche condizioni, parlando genericamente di aiuto a morire.
FINE VITA, PROGETTO DI LEGGE DIVISO IN DUE TESTI
L’esame dei due disegni di legge nella commissione Affari sociali è cominciata nei giorni scorsi, ma i due testi verranno discussi dall’Aula a maggio, con il voto per entrambi previsto a fine maggio. Se è prevista battaglia sul testo che riguarda il suicidio assistito, lo si evince anche dal fatto che sono stati presentati ben 1.608 emendamenti, di cui due terzi riguardano proprio questo tema.
L’idea del primo ministro François Bayrou con la divisione della proposta iniziale è di consentire ai parlamentari francesi di valutare i due temi, evitando scontri, ma per il relatore sul fine vita questa strategia rischia di affossare proprio la proposta sul suicidio assistito.
Nel frattempo, la Francia si interroga sul piano per introdurre il diritto a morire, perché c’è il timore che possa capovolgere l’etica comune e introdurre un concetto pericoloso che emargina i soggetti fragili.
I CRITERI PER L’ASSISTENZA IN FIN DI VITA
Per quanto riguarda i criteri per il diritto all’assistenza in fin di vita, sono 5: la persona deve avere almeno 18 anni; essere francese o residente in Francia; essere affetta da una “malattia grave e incurabile, minacciosa per la vita, avanzata o terminale“; quest’ultima deve essere causa di “sofferenze fisiche o psicologiche” refrattarie al trattamento o insopportabili; la persona deve essere in grado di esprimere la propria volontà in modo libero e informato. C’è una differenza dalla proposta di legge iniziale, perché prevedeva che la prognosi vitale del paziente dovesse essere “a breve o a medio termine“, con la difficoltà di capire cosa si intendesse per “medio termine“.
Ora si attende un parere in merito da parte dell’Autorità nazionale francese per la salute, previsto “tra qualche giorno“, prima che il disegno di legge venga discusso in Parlamento. In commissione, venerdì, i deputati francesi hanno anche adottato all’unanimità un progetto di legge sul “sostegno e le cure palliative“, che prevede l’introduzione di un “diritto esigibile” alle cure palliative e la creazione di “centri di sostegno“, strutture intermedie tra casa e ospedale.