Ha finto di avere il tumore per ottenere qualche soldo facile, ma è stata poi scoperta e condannata. E’ questa la triste storia con protagonista in negativo Toni Standen, una ragazza che aveva raccontato ad amici e conoscenti che le restavano solamente cinque mesi di vita a causa appunto di un cancro. Peccato che fosse tutto finto e il giudice del tribunale di Chester, località a nord ovest dell’Inghilterra, l’ha costretta al rimborso. Toni Standen aveva organizzato questa triste messinscena semplicemente per farsi pagare il matrimonio, e di conseguenza aveva organizzato tutto a puntino: analisi, finte tac, conversazioni con i medici e via discorrendo.
Sui social, poi, la 29enne Toni invitava i suoi follower a «prendere il bello della vita», commuovendo il pubblico anche attraverso una serie di interviste a quotidiani locali e nazionali. Alla fine la ragazza aveva raccolto ben 9 mila sterline che erano bastate e avanzate per il matrimonio, al punto che la stessa truffatrice si era concessa soggiorni in Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Italia.
FINGE TUMORE PER AVERE NOZZE DA SOGNO: QUANDO HA PARLATO DEL COVID…
Una serie di viaggi che avevano iniziato a far sospettare gli amici della finta malata di tumore. I primi sospetti erano giunti di preciso il giorno delle nozze, a luglio del 2019, quando Toni Standen era apparsa raggiante e felice nonostante il padre fosse morto da poco; un comportamento troppo leggere nonostante appunto il gravissimo lutto. A marzo 2020, poi, la stessa ragazza aveva iniziato a raccontare di aver contratto anche il covid, e a quel punto gli amici hanno deciso di metterla alle strette facendola così confessare tramite videomessaggio: era tutto falso, stava benissimo. Ma alle amiche non sono bastate le scuse, e dopo aver registrato la confessione si sono recate dalle forze dell’ordine. «Lei ha continuato a mentire fino alla fin – le parole del giudice in tribunale – a dire che le restavano poche settimane. Non posso accettare che lei non abbia mai pensato che fosse arrivato il momento di smettere. Al contrario, lei ha perseguito con tenacia nelle sue menzogne, rilasciando interviste per accaparrarsi l’attenzione e la simpatia della gente, approfittando della loro generosità per pagarsi la cerimonia di matrimonio e svariate vacanze». Il giudice ha stabilito che la ragazza dovrà rimborsare solo in parte le 9.000 sterline raccolte, precisamente solo le 2.000 versate da un imprenditore.