E' arrivato il declassamento della Francia da parte dell'agenzia Fitch: il rating scende ad A+ rispetto al precedente livello di AA-: i dettagli
L’agenzia di rating americana Fitch ha declassato la Francia. La notizia è arrivata nella serata di ieri e per i vicini d’oltralpe non rappresenta per certi versi una sorpresa. Non va infatti dimenticato che in queste settimane la Francia sta vivendo un vero e proprio tornado politico tenendo conto della caduta del governo di Francois Bayrou dopo pochi mesi e del blocco totale con proteste e scioperi avvenuti di recente.
Fitch ha quindi deciso di declassare il rating della Francia portandolo dal precedente livello di AA- ad A+, un gradino più in basso. Fitch, così come altre agenzie del settore, leggasi Moody’s e Standard & Poor’s, hanno il compito di valutare le capacità di un debitore – in questo caso il governo francese – di rientrare dal proprio debito, ed evidentemente l’obiettivo si è allontanato dopo la crisi di governo.
Ad ottobre 2024, quindi un anno fa circa, Fitch aveva classificato la Franca come AA- con outlook negativo e già si intravedeva il fatto che Parigi, che ha un debito di 3,4 trilioni di euro, sarebbe stata retrocessa.
A marzo, durante la precedente valutazione, l’agenzia di rating a stelle e strisce aveva esternato i suoi dubbi, poi confermati proprio ieri segnalando “l’incapacità di attuare un credibile piano di consolidamento fiscale a medio termine, ad esempio a causa dell’opposizione politica o delle pressioni sociali, che avrebbe consentito una stabilizzazione generale del debito nel medio termine”, un chiaro riferimento appunto alla caduta di Bayrou ma anche alle proteste del movimento “Block Everything”.
Secondo Le Parisien questo declassamento avrà comunque un impatto leggero sul tasso di indebitamento della Francia, tenendo conto che economisti e analisti avevano appunto previsto tale situazione finanziaria.
FITCH ABBASSA RATING FRANCIA, COME REAGIRANNO LE ALTRE AGENZIE?
A questo punto si aspetta di capire come reagiranno le altre agenzie di rating, a cominciare da Standard & Poor’s, che al momento attribuisce alla Francia un punteggio di AA-, come Moody’s, ma con outlook negativo. La “sentenza” è attesa fra circa un due mesi e mezzo, il prossimo 28 novembre, mentre quello di Moody’s arriverà già il 24 ottobre. Se le due agenzie dovessero declassare Parigi, a quel punto alcuni investitori potrebbero decidere di abbandonare i titoli di stato francesi.
Il giudizio in negativo di Fitch rappresenta un “danno” all’immagine del Paese, visto che al di fuori dei confini nazionali si ha la sensazione di una nazione che sta facendo fatica a trovare un vero e proprio leader politico in grado di dare stabilità, che è poi la parolina magica per i mercati di tutto il mondo. Il nocciolo centrale della questione resta la manovra finanziaria, che Bayrou aveva varato all’insegno dell’austerità, ma che era stata giudicata eccessiva e per questo bocciata: vedremo se il suo successero riuscirà a regalare ai francesi quanto ricercato.
FITCH ABBASSA RATING FRANCIA, MA LA SITUAZIONE ECONOMICA RESTA POSITIVA
Va comunque precisato che, nonostante il rating della Francia declassato, la situazione economica del Paese resta positiva. L’INSEE (Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici), nel suo primo rapporto economico pubblicato giovedì, ha infatti tracciato un quadro piuttosto lusinghiero per l’economia francese, a cominciare da una crescita del PIL del 2025 pari al +0.8%, superiore alla precedente stima di +0.6%.
Il tasso di disoccupazione resta invece stabile, pari al 7,6%, numeri che sarebbero stati addirittura migliori se i consumi fossero ripartiti dopo un periodo un po’ stagnante. La ripresa era attesa dopo la fine del Covid, a seguito dei numerosi risparmi dei francesi, ma non si sono rivelati tali e anche l’INSEE ha addotto come argomento principale… l’instabilità politica. Come detto sopra, cercheremo di capire se il nuovo governo riuscirà a riportare la Francia ad una situazione economica di maggiore certezza.