FLAVIO CATTANEO (ENEL) SULLA SFIDA DEL NUCLEARE
Il nucleare è un’importante opportunità di sviluppo per l’Italia, in quanto ha vantaggi oggettivi, anche per far fronte ai consumi attuali. Lo evidenzia Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel, al convegno “Il nucleare sostenibile: L’Italia riparte“, organizzato al Palazzo Pirelli nella sede del Consiglio regionale lombardo dal Dipartimento Ambiente della Lega coordinato dal Consigliere Riccardo Pase.
L’ad dell’azienda leader nella produzione di energia rinnovabile nel mondo e principale protagonista del sistema elettrico italiano, suggerisce di pensare all’impatto economico delle scelte e ricorda che è più pericoloso non avere energia. Cattaneo ritiene che i vantaggi siano oggettivi non solo per i consumi attuali, ma per quelli che si prevedono per il futuro. Il problema è che si riduce la produzione: a tal proposito Cattaneo ha ricordato che entro agosto chiudono quattro centrali a carbone che sono perfettamente funzionanti. Il timore di Cattaneo è che “prima di parlare del nucleare, già dal prossimo anno ci sarà una riduzione importante di disponibilità“.
A questo punto, l’amministratore delegato di Enel segnala che c’è qualcosa di più rischioso dei costi ed è l’assenza di energia. “Quando ci sono i blackout c’è il caos vero, perché abbiamo una società che è impostata sul consumo di energia elettrica per tutto“. Dunque, ritiene che vada valutato il rinvio delle chiusure.
“NESSUN PROBLEMA DI SICUREZZA”
Il paradosso, per quanto riguarda il nucleare, è che Enel ha maturato esperienza sul nucleare all’estero, visto che lo gestisce ad esempio in Spagna. Ma questa esperienza ha permesso di constatare un dato eclatante, cioè che il nucleare incide sulla disponibilità di energie e costi.
L’Italia, come evidenziato da Flavio Cattaneo, ha una capacità tecnico-produttiva che può fare “la differenza non solo sui costi di energia, ma sull’economia del nostro Paese, sui dipendenti, sulla possibilità di avere delle fabbriche perché l’SMR, differentemente dagli impianti di grande taglia, può essere realizzato per lo più in fabbriche“.
D’altra parte, vanno affrontati aspetti normativi, perché all’estero i costi di produzione sono inferiori. Secondo l’ad di Enel, il nucleare in Italia è stato penalizzato dalla scarsa informazione fornita ai cittadini, che avrebbero dovuto sapere gli impatti economici, i numeri veri, i costi, anche a livello sociale.
Ciò gli consente di fare una riflessione sul tema della sicurezza, perché gli Small Modular Reactor (SMR), i reattori nucleari modulari di piccole dimensioni, “hanno un grado di sicurezza molto più elevato delle attuali centrali di grossa taglia“. Il motivo è legato alla presenza di due sistemi, uno ad acqua e l’altro ad aria: “Sono immersi in una piscina, quindi diciamo che è immediato lo spegnimento da quale poi derivano tutti i rischi per la sicurezza dei cittadini“.
LA SFIDA DEGLI SMR CON ANSALDO E LEONARDO
All’estero è già stata accolta la sfida degli SMR, quindi per Flavio Cattaneo è arrivato anche per l’Italia il momento di affrontare la questione. Enel è pronta a fare la sua parte, infatti entro fine aprile costituirà una società con Ansaldo e Leonardo per studiare “la possibilità tecnica di realizzare anche questi interventi in Italia“. Ma ritiene indispensabile “un processo di regolamentazione ad hoc e di autorizzazione“.
L’ad di Enel non si tira indietro neppure dall’affrontare la questione dell’impatto ambientale: “Siamo pieni di pannelli, però da qualche parte bisognerà rimetterli. Sono pieni di silicio, quindi ogni tecnologia ha i suoi costi e dobbiamo anche quali sono, anche a livello ambientale di sfruttamento del territorio. Perché poi ogni paese ha la sua morfologia territoriale e quindi cambia da paese a paese“.
Infine, quando gli viene chiesto se sarebbe possibile una modifica sulle centrali a carbone, per allungare i tempi della chiusura, dichiara che ci penserebbe.